Psicologia quotidiana
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Bisogno e desiderio

Nella vita quotidiana si parla spesso in modo intercambiabile di bisogno e desiderio. Ma quale è la differenza?

Nella vita quotidiana si parla spesso in modo intercambiabile di bisogno e desiderio. Ma quale è la differenza? Il bisogno attiene alla sopravvivenza. L’essere umano vive per prima l’esperienza del bisogno, poi quella del desiderio.

Tutto parte dal rapporto del neonato con la propria madre. La madre si adatta ai suoi bisogni. Entrambi scoprono un ritmo scandito da tempi fisiologici. È un ritmo naturale.

Man mano che il bambino cresce, la madre riduce la prontezza del soddisfacimento dei suoi bisogni. In questo modo gli fa conoscere la frustrazione. Il bambino in questa mancata prontezza di soddisfacimento scopre il desiderio. Impara così a desiderare. Il desiderio è attesa. Equivale ad una attesa in cui l’altro viene riconosciuto nella sua alterità.

Il desiderio ci sbilancia, ci sporge verso l’altro. Nel desiderio vi è libertà e rispetto della differenza. Una relazione di desiderio include il rischio, l’incertezza di non essere desiderati dall’altro.

Tutt’altra logica vi è nell’esperienza del bisogno. Il soddisfacimento del bisogno mira all’omeostasi, si oppone alle trasformazioni. Il bisogno implica il ritorno a uno stato precedente a quello di una tensione. In questo caso l’altro serve per ridurre la tensione psico-corporea spiacevole. L’altro è strumentale, non vi è relazione.

Naturalmente nella nostra vita vi è un misto di queste situazioni. Si tratta di dinamiche presenti prevalentemente nelle relazioni, in particolare di tipo amoroso, ma possiamo estenderle anche alle cose inanimate: un libro, una musica, un film, un bicchiere di vino. Ogni cosa la godiamo nella misura in cui ci sorprende, ci sfugge, non ci permette una sua definizione una volta per sempre.

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