Psicologia quotidiana
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Le emozioni dello spot di Esselunga

Lo spot “La pesca”, ha polarizzato l’opinione pubblica

I classici fusilli di Barilla e la colazione del Mulino Bianco rappresentano gli iconici elementi che, nel corso degli anni, hanno delineato l’immagine della famiglia attraverso gli spot televisivi.

Tuttavia, la recente pubblicità di Esselunga, intitolata “La pesca”, ha polarizzato l’opinione pubblica, suscitando reazioni contrastanti.

Mentre alcuni hanno elogiato la sua delicatezza, altri l’hanno vista come una colpevolizzazione delle coppie che si separano.

In poche parole, lo spot racconta la storia di una bambina che, insieme alla madre, acquista una pesca al supermercato.

Il frutto diventa un simbolo attraverso il quale la bambina cerca di riconciliare i suoi genitori separati, fingendo che sia un dono che la madre invia al padre attraverso di lei. Il fulcro del racconto non è tanto la coppia in crisi, ma il gesto spontaneo di amore compiuto da una bambina, ignara delle complesse dinamiche degli adulti e che, nella sua ingenuità, spera di vedere nuovamente i suoi genitori riuniti.

Questo spot, con la sua rappresentazione realistica, è riuscito a suscitare emozioni intense, soprattutto il dolore derivante dalla separazione.

È fondamentale riflettere sull’impatto negativo che ha avuto su molti spettatori.

Forse è stato proprio l’aspetto realistico e di focalizzazione sul dolore che hanno generato una reazione così avversa, evidenziando una società impreparata ad affrontare il dolore.

Viviamo in un mondo che celebra il successo, la performance e il progresso, rendendoci incapaci di gestire il dolore e le sfide emotive della vita quotidiana.

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