Psicologia quotidiana
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Pandemic fatigue

Il 60 per cento degli europei si sente sfinito dalla crisi sanitaria. Questa forma di stanchezza è insidiosa, non è facilmente riconoscibile. Uno dei segnali è l'insofferenza verso le regole per contrastare l'epidemia e contenere il diffondersi del Covid-19

Il 60 per cento degli europei si sente sfinito dalla crisi sanitaria. L’Organizzazione mondiale della sanità ha coniato una nuova espressione “Pandemic fatigue” per descrivere “una risposta prevedibile e naturale a uno stato di crisi prolungata della salute pubblica - si legge nel nuovo documento dell’Oms - soprattutto perché la gravità e la dimensione dell’epidemia da Covid-19 hanno richiesto un’implementazione di misure invasive con un impatto senza precedenti nel quotidiano di tutti, compreso di chi non è stato direttamente toccato dal virus”.

È un tipo di fatica particolare, ovvero quella sensazione in cui si desidera fare una cosa ma poi non la si fa, non per un impedimento fisico ma perché mentalmente faticosa. Questa forma di stanchezza è insidiosa, non è facilmente riconoscibile. Uno dei segnali è l'insofferenza verso le regole per contrastare l'epidemia e contenere il diffondersi del Covid-19. È palese che tali regole rendano la vita di tutti i giorni più complicata e faticosa, ma non rispettarle implica la possibilità d'infettarsi e contagiare.

Un altro elemento critico è la mancanza di un orizzonte temporale. L'incertezza richiede molte forze per poter essere sopportata, mina la sicurezza personale.

La “Pandemic fatigue” può colpire chiunque, a qualunque età. Gli adulti possono sviluppare una forma di 'negazionismo difensivo' per riuscire a sostenere le angosce provocate dal pericolo di infettarsi e dallo stress quotidiano del dover far rispettare le misure di prevenzione anche in famiglia, a scuola, sul posto di lavoro. Gli adolescenti passano da un’adesione meticolosa alle regole, incluso l’autoisolamento, alla negazione delle angosce attraverso la ribellione e la trasgressione. Per i bambini, invece, un clima familiare e la capacità dei genitori di rassicurarli gioca un ruolo fondamentale.

Per non soccombere alla stanchezza è indispensabile avere un orizzonte temporale, muoversi entro confini spaziali e temporali definiti. Delimitare permette di contenere l'ansia, contrastare lo scivolamento depressivo, trovare un tempo per le pause, rimettersi in forze. Nel quotidiano è importante darsi obiettivi a brevissimo termine, concedersi gratificazioni che possano compensare i sacrifici.

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