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A colloquio con Kevin Zannoni: "Non bisogna mai staccare la spina, nemmeno a casa"

"Un onore per me fare parte del team Aspar", dice il motociclista

Zannoni al centro, con Terol e Martinez al team Aspar

Si può dire che Kevin Zannoni sia rinato dopo l’approdo nel mondiale di MotoE. Il centauro di San Mauro Pascoli ha chiuso il biennio al team Sic58 Squadra Corse di Paolo Simoncelli, padre del compianto Marco, sempre in crescendo. Ora è giunto il tempo di cambiare colori e il prossimo anno il sammaurese indosserà la tuta del team Aspar.

Zannoni, incominciamo dal passato: dal 2017 al 2019 in Moto3 cosa non è funzionato?

Ho fatto solo delle wild card dopo aver vinto due titoli italiani, mi sarebbe piaciuto fare una stagione completa ma non c’è stata la possibilità per via del budget, non è un segreto. Nel 2020 ho cambiato strada fino ad arrivare dove sono oggi.

Dopo aver trascorso nel 2021 la stagione col Team Lcr, ti sei accasato al Sic58, siglando un 10° e  9° posto finali.

L’inizio è stato un po’ complicato. Quasi nessuno è passato dalla Moto3 alla MotoE: per me è stato uno shock guidare una moto da 262 chilogrammi, mentre prima era di 83. Solo nelle ultime gare sono stato competitivo, centrando un quarto posto nell’ultima gara della stagione a Misano. Poi al Sic58 ho fatto ottimi piazzamenti nella prima annata, mentre nel 2023 ho centrato la prima pole e i due podi in Austria. Son stati tre anni in progressione e mi sento pronto per stare davanti".

Le ambizioni potranno essere coltivate nel prestigioso team Aspar.

È un onore avere la possibilità di poterne far parte. La storia del team parla da sola con i titoli mondiali vinti, come da Jorge Martinez e Nico Terol. Sono nell’ambiente giusto per coronare il mio sogno di diventare campione.

Dividerai il box con Jordi Torres, iridato nella MotoE nel 2020 e 2021, secondo lo scorso anno dietro al riminese Mattia Casadei.

Si è piloti e si parte per vincere. Ovviamente il compagno di squadra si dice che sia il primo avversario. Lotterà nuovamente per il titolo, in questo caso batterlo vorrebbe dire che siamo molto competitivi. Io parto per stare davanti e poi si vedrà.

Il dirigente Jorge Martinez ha detto che eri osservato da anni. Fanno piacere queste parole?

Sì, son molto contento, vuol dire che il lavoro fatto ha portato i suoi frutti. È una bella soddisfazione per me.

Questo sarà il quarto anno per te in MotoE, come è cambiata la classe con l’arrivo delle moto Ducati?

È un bel campionato. Tutti siamo ripartiti da zero. In media abbiamo abbassato i tempi di 2 secondi e mezzo su ogni pista, è quasi come fare un’altra categoria. La moto è più leggera di 25 chili, quindi si controlla meglio e c’è più elettronica.

Le vacanze sono state corte.

Ho fatto una breve pausa, ma è tempo di riprendere gli allenamenti. Anche se non ci sono gare bisogna non staccare la spina nemmeno a casa. Ora vado avanti con gli allenamenti fisici, poi a gennaio spero di poter andare in Spagna ad allenarmi con la moto nuova. A fine febbraio ci saranno i primi test ufficiali a Portimao, poi a fine marzo scatterà il campionato proprio da quella pista.

Farai altre esperienze?

Al momento penso alla MotoE, poi valuterò se arrivano delle occasioni importanti. Sarebbe bello poter incastrare qualche gara del Cev Moto2.

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