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Asia Lanzi alle Olimpiadi di Skateboard

La giovane si allena alla Skate School Cesena, sotto la guida di Mattia Cecchetti

Asia Lanzi alle Olimpiadi di Skateboard

Il sogno può dirsi realizzato: Asia Lanzi si è qualificata alle Olimpiadi di Tokyo nella categoria ‘street’ del comparto skateboard. La disciplina farà l’esordio assoluto ai giochi a cinque cerchi e sarà una delle novità di questa edizione nipponica. Per la giovane bolognese, ma residente a Cento, è un prestigioso traguardo raggiunto.
“Quando ero piccola trascorrevo le estati da mia nonna - ricorda l’atleta emiliana - guardavo sempre le Olimpiadi in televisione e pensavo ‘chissà se un giorno potrò esserci anche io’. Ora il momento è arrivato”. Dietro a questo successo c’è tanto lavoro, “è iniziato nel momento in cui ho incominciato a skateare da bambina. Tutto il percorso che ho fatto mi ha portata qui. Negli ultimi tre anni ho iniziato a preparare le gare di qualifica e ho ingranato la marcia. I sacrifici sono stati tantissimi: stare lontano da casa, dalla famiglia e dagli amici, ho dovuto prendere una stanza a Cesena perché mi alleno spesso qui, e anche sul piano economico”.

La classe 2022 si allena alla Skate School Cesena, sotto la guida di Mattia Cecchetti. “È un bell’ambiente. Conosco tutti e sono professionali e gentili. Mattia è una persona veramente fantastica che dà il 110 per cento in quello che fa. Fin dal primo momento ha sempre creduto in me e abbiamo fatto un sacco di sacrifici, soprattutto negli ultimi sei mesi. Se sono qui, è anche grazie a lui”. La qualificazione è avvenuta con il raggiungimento del 19° posto nel ranking olimpico (9829 punti) anche se in realtà sarebbe la numero 26 ma il regolamento impone al massimo tre atlete per ogni Nazione. Asia Lanzi ha quindi centrato nelle semifinali dei Mondiali di Roma il 22° piazzamento finale, utile per guadagnarsi il biglietto per Tokyo. All’ultimo trick, in tutti i sensi, lo scorso 4 giugno al Foro Italico si è vestita di azzurro, come prima e unica donna ammessa per questa edizione nello ‘street’, la disciplina fatta di ostacoli come ringhiere, piccole rampe e muretti.

“Il programma prevedeva due run di 45 secondi e cinque sessioni secche di trick singoli. Mi aspettavo di andare meglio nelle due ‘corse libere’. Anche a causa dell’agitazione ho sbagliato la mia 'acrobazia' preferita due volte, sebbene in allenamento l’ho sempre eseguita correttamente. Non mi sono data per vinta e proprio nell’ultima sessione ho scelto la ringhiera più alta che non avevo mai provato (nella foto, ndr) e mi son detta: o la va o la spacca. Sappiamo tutti come è finita”. Raggiunto un sogno, l’ambizione ne porta inesorabilmente ad un altro: “l’obiettivo di conquistare una medaglia ce l’ho. Che sia fattibile o no, lo scoprirò là. Io darò il massimo e gareggerò per non avere rimpianti”.

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