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Cavalluccio marino, che fare? Le posizioni del Comune e del Cesena

Dal 30 giugno scorso il simbolo del cavalluccio marino, concesso dal curatore fallimentare del vecchio Cesena calcio, non si può più usare. A breve sarà messo all'asta, ma la base è spropositata: 770mila euro. Il Comune ne ha valutato il valore in un settimo e chiede, per il momento, di rinnovare l'affitto. Posizione condivisa dal Cesena Fc che, in caso contrario, sarà costretto a utilizzare un nuovo marchio.

Cavalluccio nella nebbia

Dal 30 giugno scorso il simbolo del cavalluccio marino, concesso dal curatore fallimentare del vecchio Cesena calcio, non si può più usare. A breve sarà messo all'asta, ma la base è spropositata: 770mila euro. Il Comune ne ha valutato il valore in un settimo e chiede, per il momento, di rinnovare l'affitto. Posizione condivisa dal Cesena Fc che, in caso contrario, sarà costretto a utilizzare un nuovo marchio.

Già nel settembre scorso, siglando il primo contratto di locazione del logo, il Comune si era impegnato a prendere parte alla ‘procedura competitiva di liquidazione avente ad oggetto il marchio concesso in uso’ (come si legge nell’accordo). Oggi il sindaco Enzo Lattuca ribadisce la piena disponibilità a onorare quell’impegno, purchè “nel rispetto delle condizioni che, per questa Amministrazione, rappresentano limite di legittimità e quindi confine non valicabile”.

Il primo scoglio da superare è la distanza fra la somma messa a bilancio dal Comune per l’acquisizione del Cavalluccio, sulla base della perizia che ha stimato in poco più di 100mila euro il suo valore, e la base d’asta, che ammonta a 770mila euro. In attesa di arrivare alla fine di questo percorso (che potrebbe essere ancora lungo), il sindaco auspica la disponibilità del curatore fallimentare al rinnovo di un accordo che permetta l’affitto del simbolo, “così da poter consentire il proseguimento della positiva esperienza avviata dal nuovo sodalizio sportivo”.

Dello stesso parere è il Cesena Fc che, in una nota,"auspica che nel frattempo venga condivisa la soluzione proposta dal Comune di Cesena, quella di un rinnovo del comodato, così da consentire l’utilizzo del Cavalluccio nella stagione appena iniziata. Diversamente il club bianconero dovrà, suo malgrado, prendere in considerazione la creazione di un nuovo marchio che inizierà a costruire la propria storia come simbolo della rinascita del calcio a Cesena".

Questo perché "pur riconoscendo l’alto valore simbolico che il marchio ha nell’immaginario dei suoi appassionati e tifosi, ritiene che la valorizzazione economica attribuita dal curatore fallimentare al Cavalluccio, specie se confrontata con altre realtà calcistiche che in tempi recenti, si pensi a Parma e Modena, sono state attraversate da vicende simili, non consenta di valutare una partecipazione alla suddetta asta".

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