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Matteo Prati torna a Cesena con la Nazionale

Il centrocampista romagnolo venerdì sera al "Manuzzi" con l'Under 21: "Alla qualificazione dobbiamo crederci"

Matteo Prati

Torna a casa sua Matteo Prati, nei due prossimi impegni della Nazionale under 21, prima a Cesena e poi a Ferrara. Due tappe fondamentali della propria carriera: in bianconero ha disputato le giovanili per otto anni, poi dopo il fallimento del club, è emigrato a Ravenna, sua città natale, e poi alla Spal, dove è stato il vero trampolino di lancio per approdare in Serie A al Cagliari.

“Qui sento l’odore di casa - ha detto ieri in conferenza il centrocampista al Grand Hotel Da Vinci di Cesenatico -. Quando ho saputo che la Nazionale avrebbe giocato in queste due città mi ha fatto molto piacere. Sono contento perché verranno a vedermi amici e parenti, saranno almeno in 15. Non vedo l'ora perché sia Cesena che Ferrara sono due posti molto significativi”.

Venerdì all’"Orogel Stadium Dino Manuzzi" alle 18,15 gli Azzurrini affronteranno la Lettonia, nella prima gara di qualificazione del nuovo anno, che porterà alla fase finale dell’Europeo di categoria in programma in Slovacchia l’anno prossimo. I ragazzi del Ct Nicolato sono primi in classifica nel gruppo A, dopo un bottino di 11 punti raccolti in cinque gare, dietro ci sono l’Irlanda, ad una sola lunghezza di distanza, e la Norvegia a -2.

“Forse siamo avvantaggiati perché giocando due partite rispetto agli altri abbiamo la possibilità di allungare. Prima c’è la Lettonia e sarà importante vincere, poi ci focalizzeremo sulla Turchia. Noi vogliamo qualificarci per primi, però l'importante è pensare partita per partita”. L’impatto con la selezione azzurra, già nel mondiale U20 è stato molto importante, anche in virtù del fatto che Prati ha ritrovato il cervese Cesare Casadei e l’imolese Riccardo Turicchia, già compagni nelle giovanili del Cesena. “È stato veramente bello perché l'anno scorso è per la prima volta ci siamo incontrati tutti insieme. Siamo davvero contenti di questo”.

Gli anni trascorsi a Villa Silvia sono stati fondamentali per la formazione del centrocampista. “È dove sono cresciuto. Allo stadio "Manuzzi" andavo sempre da piccolo a vedere le partite oppure a fare il raccattapalle perché mi divertiva molto e quindi sarà una bella emozione ora tornaci dall’altra parte, con la maglia dell’Italia. Posso spendere solo parole belle per il Cesena, a noi ragazzi non ci hanno mai fatto mancare nulla. Il club ha vissuto anni difficili ma dopo il fallimento si sta riprendendo e gli auguro con tutto il cuore di poter risalire quest’anno”.

Un aneddoto particolare affiora tra il sorriso del classe 2003: “durante un Cesena-Palermo, ero sotto la curva Mare come raccattapalle. Prima di battere un calcio d’angolo, Dybala è venuto per chiedermi la palla e mi ha fatto l'occhiolino. È stato un ricordo bellissimo perché quest'anno ho avuto l'occasione di giocarci contro due volte”. Un copione simile sarà anche al “Mazza” (alle 18,15), nel secondo appuntamento di martedì prossimo con la Turchia. “A Ferrara devo ringraziarli perché l'anno scorso mi hanno dato l'opportunità di mettermi in mostra e quindi mi sono trovato subito bene sia con i tifosi che con la città. Con i mister Venturato, Oddo, fino a De Rossi sono cresciuto sia dal punto di vista mentale che nello stare in campo. A loro sono molto riconoscente”.

Ora l’intenzione è di ritrovare maggior spazio col Cagliari e puntare alla salvezza, mentre in Nazionale “sono molto contento e penso che dobbiamo continuare come stiamo facendo. Sicuramente venire qui mi aiuta perché posso ritrovare la giusta forma fisica. Dobbiamo crederci alla qualificazione perché secondo me possiamo arrivarci, quindi è importante restare concentrati e uniti”.

A ritroso, con affetto Matteo Prati non può che ricordare con piacere l’esordio tra i pro e poi l’annata intera di serie D trascorsa tra le fila del Ravenna, la sua città natale. “Penso sia stata una esperienza importantissima per me, perché è stato il primo anno dove andavo contro a persone più grandi di me. Comunque si parlava di famiglia e di argomenti da grandi. È stata un'esperienza che mi ha cresciuto molto e quindi la rifarei perché mi ha aiutato tantissimo”. Con una carriera tutta da scoprire, non manca un punto di riferimento da cui prendere esempio. “Da poco tempo faccio il centrocampista perché prima giocavo più avanzato. Diciamo che ho potuto osservare Sergio Busquets e secondo me, in questo ruolo, è stato uno dei migliori”. Nel poco tempo libero per liberare la mente “passeggio lungo il mare. Qui in Romagna si sta molto bene come anche a Cagliari. Quando ne ho la possibilità ci vado con la mia ragazza e gli amici perché mi piace molto”.

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