Valle Savio
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Con “Alpe Appennina” focus sulla ricchezza di un territorio spesso trascurato

Nasce la rivista dedicata alla storia dei luoghi e delle genti delle montagne a cavallo tra Romagna e Toscana

Nella foto: da sinistra, il caporedattore Alessio Boattini, l’editore Raffaele Monti e l’illustratore Vittorio Belli

Il patrimonio storico e fotografico dell’Appennino tosco-emiliano è l’argomento attorno al quale si sviluppa la pubblicazione specialistica “Alpe Appennina”, che sarà ufficialmente svelata sabato 21 dicembre alle 10 nel salone di palazzo Pesarini a San Piero in Bagno. (Sito web www.alpeappennina.it).

Un sito e una rivista digitale gratuita che, a partire da questa data, saranno consultabili con immagini fotografiche, storiche e recenti, del nostro Appennino e riproduzioni di vecchi, ma importanti studi oggi quasi introvabili.

Nella presentazione in anteprima, il caporedattore Alessio Boattini ha spiegato che il progetto nasce dalla grande  passione per i territori granducali della cosiddetta Romagna toscana, considerati troppo a lungo uno spazio senza storia e senza geografia, poiché di fatto costituivano una barriera naturale tra stati diversi, non facile da varcare eppure continuamente attraversata da mercanti, pellegrini, personale di governo ed eserciti, nonché sede di vivaci centri urbani.

Il primo numero sarà dedicato all’Alta Valle del Savio, con articoli che spaziano dalla vita al tempo del Capitanato di Bagno alle vicende amorose in cui si riflettono le tradizioni contadine, alle frequentazioni del poeta Giosuè Carducci, oltre alle testimonianze dirette di insegnamento nelle piccole scuole rurali.   

“La rivista – dichiara l’editore Raffaele Monti - nelle intenzioni avrà cadenza semestrale e si focalizzerà sulla Valle Appennina fino al Casentino, senza limiti geografici precisi: tutte le vicende, le storie, gli studi che possono avere rilevanza per questa zona vi avranno cittadinanza”.

L’intento è diventare un punto di riferimento per ricercatori, appassionati ed esperti che spesso ignorano le altrui conoscenze, valorizzando la ricca identità culturale attraverso materiali d’archivio, immagini e testimonianze - tutti rigorosamente documentati e scientificamente ineccepibili - per narrare vicende di luoghi e persone, a volte dimenticate, in modo serio ma non serioso.

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