sarsina
Pagno celebra sant’Antonio
Un’altra piccola comunità (venti anime), al confine con la diocesi di San Marino-Montefeltro, si ritrova per ricordare sant’Antonio abate domenica 11 febbraio.
Domenica 11 febbraio alle 15 a Pagno di Sarsina si celebrerà la Messa cantata, al termine della quale sarà distribuito a tutti i presenti il pane benedetto.
Dopo la Messa ci sarà un momento conviviale per tutti i presenti.
Nel 2011 sono stati solennemente celebrati i 250 anni dalla costruzione della chiesa, con un momento di grande gioia ed enorme partecipazione attorno alle pochissime famiglie rimaste.
La sede parrocchiale fin da prima del Mille era presso Santa Cristina, dove ancor oggi è visibile la cripta con alcuni resti mortali. L’eccessiva asperità del luogo e l’umidità, la difficoltà degli abitanti a raggiungere la chiesa in quanto risiedevano in posizione più elevata di oltre 300 metri di quota, fecero nascere l’idea di costruire una nuova chiesa, spostandola dai 334 metri di Santa Cristina ai 603 metri di altitudine della chiesa attuale, in posizione più centrale rispetto alle abitazioni.
Nell’archivio diocesano di Sarsina esiste l’elenco degli uomini che si prestarono nella costruzione, riprodotto nel pieghevole edito nel 2011. Quei cognomi sono ancora presenti, dopo 250 anni: Cangini, Peruzzi, Olivieri, Fabbri.
Dal 2009 si celebra la Messa una volta al mese, con la partecipazione di quasi tutti i residenti.
Nel 1971 vengono venduti alla famiglia Cangini, attuali proprietari, la canonica e quarantun ettari di terreno della parrocchia. Purtroppo il futuro ormai prossimo non sarà roseo, in quanto i pochi ragazzi stanno partendo e alcuni anziani si sono trasferiti a Sarsina per tornare solo d’estate e quando viene celebrata la Messa. In pochi decenni da quattrocento persone si è arrivati a venti. L’oratorio della Madonna, del 1650, è stato restaurato e riaperto al culto nel mese di settembre, mentre l’Oratorio di Tomba, di proprietà della famiglia Marini, viene aperto la seconda domenica di settembre per la festa dell’Addolorata.
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