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A Cesena si celebra il Bloom's day per ricordare James Joyce

Venerdì 16 giugno al teatro Bonci e alla Rocca Malatestiana

A Cesena si celebra il Bloom's day per ricordare James Joyce

Venerdì 16 giugno al Teatro “Alessandro Bonci” e alla Rocca Malatestiana si celebrerà il Bloom’s day, giorno dell’Ulisse di Joyce. Era infatti 16 giugno del 1922 quando Leopold Bloom uscì di casa per la prima volta. Che Bloom non fosse una persona reale ma l’agente pubblicitario protagonista dell’Ulisse di James Joyce cambia poco. Da quel giorno il 16 giugno è diventato il Bloomsday, ricorrenza che quest’anno Cesena celebrerà con un ricco programma che avrà inizio al mattino, alle 10.30, con la presentazione del libro fresco di stampa “Poeti romagnoli d’oggi e James Joyce” a cura di Franco Pollini (Società Editrice “Il Ponte Vecchio”, 2023), promossa dal Circolo culturale “Giordano Pollini” e dal Comune di Cesena, con il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli, insieme a  Jazzlife  MicaPoco APS e Le crete di Montenovo.

 

Il libro è la prima nuova pubblicazione della Società editrice “Il Ponte Vecchio” dopo la drammatica alluvione del 16 maggio

Sono opera dell’artista cesenate Ilario Fioravanti gli acquarelli usati per la copertina e un straordinario inserto.

L’editore Roberto Casalini sente il libro come un segno del destino: “Franco Pollini – commenta – mi fu accanto quando – in un’altra stagione della vita – lavorammo alla rifondazione del sistema dei servizi culturali di Cesena. Ed ora, ugualmente, ci muoviamo insieme, nella nuova età del post-diluvio e in un libro, come altre volte è accaduto, chiamando a raccolta i poeti romagnoli, nato con la complicità di quanti, nella parola, trovano il modo di progredire umanamente”.

 

James Joyce ha ambientato il suo romanzo più celebre in un luogo circoscritto, la città di Dublino, e in un tempo limitato, il giorno 16 giugno 1904, ristretti rispetto alle grandi dimensioni omeriche. Per questo ogni anno, non solo in Irlanda, si celebra il giorno di Ulisse, il suo compleanno, nella versione joyciana, di Bloom, così bene espresso in inglese, Bloom's Day. Il curatore, Franco Pollini, sottolinea che James Joyce è lo scrittore europeo che più di altri ha sperimentato e innovato la lingua letteraria, dando alle stampe un secolo fa la sua opera più famosa e più impegnativa da leggere, l’Ulisse, per la quale, caso unico, ha ritenuto necessario offrire una articolata griglia esplicativa.

 Una scrupolosa comprensione verso i lettori o un abile artificio per sviare i critici? Partendo da questa profonda difficoltà di approccio e di lettura, riconosciuta dallo stesso Joyce, il curatore ha invitato poeti e scrittori romagnoli ad un appuntamento ormai tradizionale, come è avvenuto ben cinque volte in passato quando vennero sollecitati a “confrontarsi” con Pascoli nel 2005, Baudelaire nel 2007, Fellini nel 2009, Dante nel 2011 e Boccaccio nel 2013: per assecondare un desiderio di confronto e partecipazione, anche pensando di aderire ad una community, lasciandosi ispirare dalle grandi pagine della poesia e della letteratura di tutti i tempi. Per attutire l’impatto con il più ostico dei cesellatori di parole, questa volta, ha suggerito, oltre a James Joyce, anche il riferimento ad altri straordinari interpreti, di cui in questi anni si celebravano anniversari, come Marcel Proust  e Pier Paolo Pasolini, oppure di cui ricorrevano alcune tematiche comuni, come Omero e Giovanni Pascoli, oppure ancora di cui si possono scoprire le trame e le citazioni nelle opere dello scrittore irlandese, come il Vecchio Testamento.

 

Il volume si compone di varie sezioni. Inizia con tre testi introduttivi: dopo una presentazione del percorso e delle motivazioni, da parte del curatore, Marino Biondi, sul versante critico, con un primo nucleo di un saggio più generale sull’opera di James Joyce, e Gabriele Marchesini, sul versante letterario, con una sorta di intervista impossibile alla “memoria” dello scrittore irlandese, ci presentano varie e diverse ipotesi interpretative di un’opera che sfugge ad ogni classificazione.  Segue il corpus centrale del libro, cioè i contributi di 38 poeti e scrittori che, con idee, stili e linguaggi molto diversi gli uni dagli altri, hanno risposto ad un invito, visti i risultati, in grado di stimolare la loro creatività che loro hanno applicato a territori linguistici spesso sorprendenti. Una terza sezione è riservata al Pantheon, dedicato ai compagni di viaggio che non possono più scrivere per noi, a quei poeti che sono scomparsi negli anni più recenti e che avrebbero volentieri collaborato anche a questa edizione come alle precedenti. La quarta sezione è ricca di interesse per le epifanie, le relazioni e le interpretazioni originali. Prosegue lo spazio dedicato al Pantheon per il ricordo di Ilario Fioravanti. Leggendolo si scopre che egli ha conosciuto Joyce a casa di Montale a Firenze e che, come ricorda la moglie Adele nel suo intervento, molti e straordinari sono i collegamenti con lo scrittore irlandese. Leggendolo si rivela un aspetto dell’arte e della personalità di Fioravanti spesso taciuta: ci conduce dal Vecchio Testamento all’opera e alla sensibilità di Joyce. Questo aspetto, reso visivo dalla riproduzione di un acquerello dell’artista cesenate, di una forza espressiva straordinaria, viene spiegato con profondità esegetica da frate Filippo Gridelli ofmcap del Convento dei Cappuccini di Cesena.

 

Infine la quinta e ultima sezione introduce all’ascolto del CD allegato al libro che, sotto il medesimo titolo, raccoglie due brani musicali originali, composti per questa pubblicazione, Joyce’s Suite di Fabrizio Sirotti e Le lucciole di Anton Roca, e due brani interpretati da Angela Baviera e registrati pochi giorni prima della sua scomparsa prematura nel 2008. Sono la versione in lingua originale e nella traduzione in italiano opera della stessa attrice del Monologo di Molly Bloom, la Penelope Joyciana. La sezione e il libro si concludono con una ricordo di Angela Baviera scritto da Rosella Bertino.

 

La presentazione dunque si articolerà in due momenti: l’una nella mattinata del 16 giugno, alle 10.30 al teatro “Bonci”, con l’omaggio a Ilario Fioravanti. Alla sera, alla Rocca Malatestiana, dopo una degustazione organizzata dai gestori dello spazio ristorante dalle 20 per la quale è necessaria la prenotazione, i contenuti del libro saranno approfonditi dapprima con un dialogo tra Marino Biondi e Gabriele Marchesini sull’opera di Joyce, con un riferimento diretto ai testi introduttivi da loro redatti, e poi con la lettura di alcuni passi dei contributi dei poeti e scrittori presenti all’incontro.

 

Ingresso gratuito agli eventi. Solo per  la degustazione, organizzata dall’Associazione Jazzlife, è richiesta la prenotazione  (tel. 3668274626) e un ticket.

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