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Al Rotary Cesena, "La musicoterapia per la cura dell'Alzheimer"

Al Rotary Cesena si è parlato di “Musicoterapia per la cura dell’Alzheimer”. L'incontro si è tenuto venerdì 12 gennaio. Relatori della serata il neurologo Fabrizio Rasi, socio del Rotary e la musicoterapeuta Angela Mazza.

Da sinistra: Angela Mazza, Giorgio Babbini e Fabrizio Rasi

Al Rotary Cesena si è parlato di “Musicoterapia per la cura dell’Alzheimer”. L'incontro si è tenuto venerdì 12 gennaio al ristorante “Le Scuderie”, presso la sede del Rotary Club Cesena presieduto da Giorgio Babbini.

Relatori della serata Fabrizio Rasi, socio del Rotary, neurologo libero professionista di fama internazionale che ha  diretto per anni la divisione neurologia dell'ospedale di Ravenna e la musicoterapeuta Angela Mazza, diplomata in violino presso il conservatorio "Bruno Maderna" e in Vocal Trainer presso l'istituto "Voice Evolution System" di Rimini, laureata con lode in Musicoterapia.

Rasi ha illustrato ai presenti l'aspetto neurologico della malattia e gli studi, nazionali e internazionali, sulla musicoterapia quale strumento utile a supporto delle altre terapie nella lotta all'Alzheimer, in particolare, sotto l'aspetto emotivo dei pazienti che, tramite questo canale, possono riattivare la loro memoria. La prestigiosa Fondazione Cochrane ha rilevato la validità della musicoterapia, nella misura in cui, se questa è abbinata alla terapia farmacologica, la risposta sul paziente risulta più efficace rispetto all'applicazione della sola terapia farmacologica.

"Gli approcci musicoterapici - ha spiegato Angela Mazza - sono volti a integrare funzioni cognitive, affettive, fisiche ed interpersonali, utilizzando tecniche attive e ricettive. Durante le sedute i pazienti cantano canzoni popolari, ascoltano musica, danzano liberamente e non devono mai sentirsi a disagio. L’intervento musicoterapico mira a raggiungere alcuni obiettivi quali la socializzazione, la modificazione dello stato umorale della persona e il contenimento di manifestazioni d’ira e di stati di agitazione, dell’aggressività, del "wondering" e degli stati ansiosi-depressivi, il recupero del presente attraverso la rivisitazione e la riappropriazione dei ricordi, un comportamento musicale attivo per favorire il mantenimento delle abilità motorie e la costruzione di una relazione empatica tra musicoterapeuta e paziente.

Fonte: Comunicato stampa
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