Cesena
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evento per ricordare la figura del preside Pietro Castagnoli, uomo di cultura e rotariano

Al nuovo Campus il ricordo del preside Pietro Castagnoli. L'ex rettore Dionigi: "Quando cambia l'uso delle parole c'è da avere paura"

Era stato preside prima a Ragioneria poi al liceo Classico "Monti" dal 1984 al 1994

L'ex rettore dell'Alma Mater, Ivano Dionigi, questa mattina al nuovo Campus cesenate mentre parla agli studenti del liceo "Monti"

Si è svolto stamattina un momento commemorativo della figura del professor Pietro Castagnoli. Uomo di lettere, insegnante di storia e filosofia, poi preside, Castagnoli è stato per diversi anni alla guida del Classico "Vincenzo Monti". È deceduto il 4 maggio 2017. L'evento di questa mattina è stato organizzato insieme dal liceo "Monti" e dal Rotary club di Cesena.

Dopo gli interventi introduttivi della preside Simonetta Bini, del provveditore agli studi Giuseppe Pedrielli, del sindaco di Cesena Paolo Lucchi, del presidente di Campus Massimo Cicognani e della figlia di Castagnoli, Ester, presidente del Rotary club di Cesena, è intervenuto l'ex rettore dell'Alma mater studiorum - Università di Bologna, Ivano Dionigi.

Dionigi, introdotto da Massimo Riva del Rotary cesenate, si è rivolto agli studenti del Classico che hanno occupato gran parte dei posti dell'Aula magna e ha chiesto subito un applauso ai professori. "Sì - ha sostenuto - perchè le scuole italiane sono le migliori d'Europa. E non parliamo neppure di quelle oltreoceano. I nostri ragazzi di IV superiore che vanno un anno all'estero negli Usa tornano conoscendo l'americano e magari avendo trovato la morosina. Ma tornano anche ignoranti".

Parlando della bellezza e della validità degli studi classici, ha aggiunto che "non solo sono belli, ma sono utili. Tornano utili nella vita. Servono, aprono le strade della conoscenza". Poi si è soffermato non poco sul valore della parola, oggi stravolta e abusata, quando anche non manipolata. "Siamo nel momento dell'ipocrisia delle parole. Pensiamo a chi dice flessibilità quando invece significa disoccupazione. A quando si parla di guerra preventiva anzichè di aggressione. A quando si cita l'economia sommersa invece si parla di lavoro nero. E ancora, la parola dignità ridotta a un decreto".

E poi il monito di Dionigi: "Attenzione a quando cambia l'uso della parola. Cambiare il significato delle parole significa perccare contro la verità. Per esempio, quando parlaimo di popolo che si intende? Una massa di individui? Quando cambia l'uso delle parole c'è da avere paura".

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