Cesena
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Biblioteca antica patrimonio Unesco

Biblioteca Malatestiana, un codice greco restaurato per "Opera tua"

Il progetto di Coop Alleanza 3.0 ha reso possibile il restauro realizzato da Formula Servizi

Biblioteca Malatestiana, un codice greco restaurato per "Opera tua"

Grazie a “Opera tua” un codice manoscritto custodito in Biblioteca Malatestiana torna al suo splendore. E’ stato presentato questa mattina nella sala Lignea della Biblioteca il restauro secondo le migliori tecniche di un codice che ora torna a comporre quel patrimonio unico al mondo in fatto di biblioteca umanistica ben conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria, tale da essere riconosciuta patrimonio Memoria del Mondo dall’Unesco. “A onore di quella donazione che Malatesta Novello fece alla città di Cesena nel 1400 e che noi, come amministratori e come cittadini, cerchiamo di tramandare nel modo migliore”, come ha sottolineato la dirigente del Servizio biblioteca Malatestiana Elisabetta Bovero.

Il codice restaurato è un codice greco D XXVII.3; è composto di 366 carte, misura 31x23 cm, è stato databile alla seconda metà del XIV secolo ed è scritto da un unico copista in minuscola greca. Contiene le orazioni dell’oratore greco Aristide, vissuto nel II secolo d.C. Il codice è stato scelto attraverso il voto dei soci di Coop Alleanza 3.0 che con il progetto “Opera tua” unisce la valorizzazione delle eccellenze locali con il recupero di opere d’arte. Il progetto vede la collaborazione di Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali.

Il restauro è iniziato nel dicembre scorso ed è stato realizzato da Formula Servizi, con la collaborazione di Biblioteca, Comune di Cesena e Soprintendenza.

Nonostante la biblioteca Malatestiana assicuri le condizioni climatiche più favorevoli alla conservazione dei codici, il passare del tempo e la consultazione dei manoscritti, pur se effettuata con tutte le precauzioni necessarie, provocano vari tipi di deterioramento. Di qui la necessità di interventi tempestivi di restauro e consolidamento. Il codice era già stato oggetto di due precedenti interventi di restauro: il primo nel 18 secolo, e di nuovo negli anni tra il 1924 e il 1939 da Guglielmina Barzanti Bazzocchi, al tempo incarica della malatestiana per la conservazione dei manoscritti.

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