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crisi sanitaria ed economica

Confartigianato ai sindaci del Cesenate: "Riducete le tariffe dei rifiuti"

La motivazione: "Da marzo a maggio si è verificata una caduta verticale della produzione dei rifiuti delle imprese"

Nella foto, il Gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena formato (da sinistra) da Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi

Le tariffe sui rifiuti sulle imprese nell'anno del Covid-19 debbono essere più leggere per un motivo molto semplice: sono stati prodotti meno rifiuti e si è generata una crisi economica rilevante. Serve un segnale consequenziale dei Comuni. A tutela delle imprese. Lo chiede Confartigianato Cesena in una lettera ai 15 sindaci del comprensorio.

“A causa dell’emergenza Coronavirus - rimarcano il Gruppo di presidenza Confartigianato Cesena e il segretario Stefano Bernacci - numerose imprese del Cesenate sono state costrette alla chiusura temporanea per limitare il rischio di contagio e tante altre, seppur rientranti nelle filiere essenziali e che hanno potuto rimanere aperte, hanno registrato cali sensibili di commesse e fatturato. Da marzo a maggio si è verificata una caduta verticale della produzione dei rifiuti speciali assimilati agli urbani e quindi del conferimento al servizio pubblico di raccolta. Confartigianato ha chiesto ai vari livelli di governo di tener conto di questa situazione per non penalizzare ulteriormente il tessuto delle piccole e medie imprese, già in grave difficoltà a causa degli effetti della pandemia”.
“È già stata disposta - aggiungono il Gruppo di presidenza e il segretario - l'esenzione dalla quota variabile della Tari per le imprese che hanno dovuto fare i conti con la crisi e hanno conferito quantità inferiori di rifiuti assimilati agli urbani. Confartigianato chiede ai Comuni di fare la loro parte e per il periodo di chiusura causato dal lockdown di esentare dal pagamento della Tari le imprese che non hanno conferito rifiuti assimilati agli urbani al servizio di raccolta pubblico o quantità inferiori. Va abbassato il costo delle tariffe rispetto all'anno precedente o, almeno, non incrementato neanche di un centesimo. Serve un segnale forte per le imprese in sofferenza. Decisioni orientate in senso opposto sarebbero incomprensibili e inaccettabili".

"Le categorie in sofferenza sono numerose - precisa Confartigianato - dal settore benessere al commercio al dettaglio, dai pubblici esercizi al comparto della produzione. Alcuni comuni come Bagno di Romagna, Sarsina, Cesena hanno annunciato di impiegare risorse del bilancio per abbattere il costo della Tari e possono fungere da esempio per tutti gli altri. Ora attendiamo risposte univoche e coerenti con la seria situazione delle imprese in tutti e quindici i Comuni”.

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