Continua la mobilitazione della Polizia locale

Gli agenti della Polizia Locale di Cesena proseguono la loro lotta per il riconoscimento dei loro diritti.

Il 24 giugno si e' svolta infatti una Assemblea con la partecipazione di oltre il 75 per cento dei lavoratori con all'ordine del giorno le iniziative da mettere in campo a seguito della dichiarazione dello stato di agitazione e il fallito tentativo di conciliazione, a causa della chiusura da ogni possibilità di incontro da parte della Amministrazione comunale, in Prefettura.

Lo scrivono in una nota le sigle sindacali  Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Gpl e Diccap

"Ricordiamo - si legge nella nota -  che unilateralmente e senza alcuna ragione di merito l'Amministrazione Comunale di Cesena ha scelto di non riconoscere più il festivo infrasettimanale lavorato agli agenti della Polizia Locale. Il Corpo di Polizia Locale attualmente sottodimensionato di circa una ventina di unità rispetto agli standard regionali, ora si ritrova a causa di questa decisione unilaterale discriminato sia rispetto ai colleghi della Polizia Locale del resto d'Italia sia rispetto alle Forze di Polizia Nazionale che vedono riconosciuto quanto a loro indebitamente sottratto.

Tutto questo con l'avvallo del Comandante che, in controtendenza alla gran parte dei territori, ha preferito sostenere la decisione politica dell'Amministrazione invece che garantire sostegno ai suoi collaboratori causando un grave strappo con una possibile ripercussione anche sulla qualità del servizio alla città. La nuova impostazione ha visto concentrare nei festivi infrasettimanali molti operatori, per altro con un aggravio dei costi per la cittadinanza e lasciare coperte con numeri più ridotti le sere del fine settimana dove si concentrano le necessità di intervento e pattugliamento rispetto alle attività della movida e la salvaguardia delle norme di distanziamento, da aggiungersi alle altre emergenze. Pertanto le Organizzazioni Sindacali insieme ai lavoratori continueranno la propria mobilitazione anche nelle prossime settimane e per fermare quella che riteniamo una scelta priva di fondamento, che sta danneggiando gravemente i lavoratori con inevitabili ripercussioni sui servizi resi ai cittadini".