#IORESTOACASA
Coronavirus, un alunno del "Pascal" alla sua prof: "Sento nostalgia della scuola"
Continua la didattica con nuove modalità, ma, "finite le video-lezioni e i compiti per il giorno dopo, ci si trova in una specie di ricreazione perenne". "Ho paura che il virus mi separi da tutto ciò che amo"
La scuola prosegue nelle modalità indicate dal ministro Lucia Azzolina. Dirigenti, docenti e famiglie sono tutti scesi in campo per riuscire a garantire ai ragazzi tutte le opportunità per continuare la didattica con nuove modalità. Sui social si moltiplicano le proposte e i suggerimenti per favorire la didattica on line e trascorrere il tempo con attività “casalinghe”. Diverse sono le riflessioni dei docenti che, pur essendo molto innovative, sentono la mancanza dell’aula e dell’incontro quotidiano con la classe.
Lo stesso vale per i ragazzi. E lo scrive con chiarezza Lorenzo, alunno del "Pascal", che ha inviato queste parole alla sua professoressa di Religione che in questi giorni aveva invitato i suoi studenti a riflettere sulla nostalgia e la preziosità della scuola.
“Prof, io come tutti i miei compagni e le persone che ora si trovano chiuse in casa o da qualche altra parte, sento nostalgia. Mi manca il tragitto in tram che facevo ogni mattina e inoltre, può apparire strano, ma mi manca anche il rumore del motore. Sento nostalgia dell’arrivo a scuola e l’incontro mattutino con i miei amici. Provo a cucire il vuoto dei piccoli scherzi che ci facevamo a ricreazione giocherellando su WhatsApp, ma non è lo stesso. Mi manca stare nei primi banchi e ascoltare le lezioni, alzarsi quando entra un prof e tirare fuori dallo zaino i libri e i quaderni. La prima volta che ho partecipato a una video-lezione mi sono emozionato, ma la felicità è svanita subito, perché mi sono reso conto che mi trovavo sulla sedia del mio studio e non fra i banchi di scuola. In questi giorni avremo altre video-lezioni, ma solo con alcuni prof. Abbiamo fatto dei gruppi WhatsApp con loro, per condividere materiale o chiedere spiegazioni. Però finite le video-lezioni e i compiti per il giorno dopo ci si trova in una specie di ricreazione perenne, lunga, che dura diverse ore, ci si trova come in un loop di pause o meglio di una pausa in cui non si sa cosa fare.
Pensi Prof che mi sono rimesso a costruire le Lego. Non so neanche da quanto tempo non le utilizzavo.
All’inizio mi sono detto: “Lori, che cosa stai facendo?. Vuoi veramente mettere insieme più di 10mila pezzi Lego?”. Non mi sono dato ascolto e ora siamo a metà del lavoro, visto che ho contagiato (in senso buono, viste le circostanze…) anche la mia famiglia. Stanno ricominciando a riaffiorare anche ricordi che avevo rimosso, modi di fare e passioni per alcuni giochi. Comunque, tralasciando la mia routine mattutina, si è scoperto un caso di Covid-19 vicino a dove abito. Ho paura che quel virus mi separi da tutto ciò che amo, la famiglia, gli amici, i miei gatti. Solo il pensiero mi fa rabbrividire. Prof, la ringrazio per avermi fatto scrivere quello che provo”.
Forse ti può interessare anche:
- Un genitore scrive in redazione: "Encomiabili questi prof sottopagati. Meritano molto di più"
- Un prof di matematica scrive: "Cari genitori, i vostri ragazzi stanno facendo tanto. Nonostante il Coronavirus, imparano e crescono".
- Una prof scrive: "Ti metti a correggere i compiti e ti chiedi se sai ancora desiderare l'infinito"
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento