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Coronavirus. Rilevazione Cna: “Effetti negativi sul 75,4 per cento di micro e piccole imprese

L’85 per cento prevede un peggioramento dei conti nel 2020. Tutti i dati della nostra provincia

Foto agensir.it

Tre imprese su quattro accusano ricadute negative dall’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. L’85,1 per cento prevede un peggioramento dei risultati economici per il 2020. Il 66,7 per cento ritiene molto probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Trasporto personeTurismo e Servizi alla persona i settori più esposti. Sono i principali risultati della rilevazione effettuata dalla Cna presso micro e piccole imprese attraverso un questionario che ha ricevuto 6.327 risposte. Nella provincia di Forlì-Cesena hanno risposto oltre 300 imprese e professionisti associati, un campione significativo che ci permette di avere una fotografia anche a livello locale. Un osservatorio permanente, nazionale e locale, per monitorare questa emergenza. 

Il 75,4 per cento delle imprese interpellate sta registrando effetti diretti sulla propria attività in primo luogo come conseguenza della flessione della domanda, ma anche per difficoltà nei rapporti con i fornitori e problemi logistici. Le maggiori criticità riguardano il trasporto persone con il 100% per cento che registra una drammatica contrazione della domanda. A seguire il turismo con il 95,7 per cento, poi servizi alla persona (84,5 per cento), servizi alle imprese (83,3 per cento), agroalimentare (81,8), moda (81,3). I valori, al momento, più bassi per trasporti merci (50 per cento) e costruzioni (45,5 per cento).  

Se passiamo alle previsioni, la totalità delle imprese di trasporto persone prevede che l’emergenza sanitaria impatterà negativamente sui risultati economici dell’esercizio in corso, il 95,7% del Turismo, il 93,1% dei Servizi alla persona, il 90,9% dell’Agroalimentare, l’87,5% della Moda, l’83,3% dei Servizi alle imprese. Tutti i settori sono sopra il 65 per cento

“Le micro e piccole imprese appaiono particolarmente esposte – spiega il presidente di Cna Forlì-Cesena Lorenzo Zanotti nella nota inviata alla stampa dalla associazione di categoria – anche perché la loro capacità di resistere alla brusca contrazione della domanda potrebbe esaurirsi nel giro di poco tempo se, in attesa di una normalizzazione della situazione, non venissero attivate misure energiche di sostegno alle attività economiche”. 

“Dobbiamo però essere orgogliosi del fatto che le imprese hanno mostrato ancora una volta di reagire con adeguata tempestività al nuovo contesto – prosegue Zanotti –. Quelle dei settori più esposti e che stanno subendo l’impatto maggiore hanno già messo in campo le prime contromisure attraverso contatti con clienti e fornitori o individuando soluzioni adeguate per la gestione del personale (il 66,7% nei Servizi alle imprese, il 57,1% per il Trasporto persone e il 52,2% per il Turismo).  In media il 35,9% ha già definito e/o avviato azioni per fronteggiare la situazione. Circa il 30% delle imprese dei servizi ha adottato forme di smart working. Il telelavoro, tuttavia, è una soluzione poco praticabile per la maggior parte delle imprese intervistate che operano prevalentemente nei settori manifatturiero, servizi alla persona, trasporti”. 

Tra le criticità che devono affrontare micro e piccole imprese i tassi di presenza dei propri dipendenti. In media il 12,8% (più bassa al momento rispetto alla media nazionale del 15,1%) registra un aumento delle assenze con punte del 28,6% nel Trasporto persone e del 25% nella Moda. 

Se la fase di emergenza dovesse prolungarsi il 66,7% delle imprese intervistate ritiene probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Percentuale che arriva al 93,8% nella Moda e all’85,7% nel Trasporto persone. 

“Occorre definire rapidamente un piano d’azione straordinario, un pacchetto di misure per imprimere uno choc positivo all’economia che è in sofferenza da troppo tempo – afferma Franco Napolitano, direttore generale di Cna Forlì-Cesena – costituire una task force per monitorare l’andamento delle attività economiche e poter calibrare strumenti per fronteggiare gli effetti negativi dell’emergenza provocata dal Coronavirus. In questa fase molto delicata è necessario trasmettere fiducia, favorire una informazione corretta. Non seminare panico”.

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