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PLURALISMO

Fipe Cesena: "I giornali al bar segno di civiltà e crescita culturale"

La risposta arriva a seguito della proposta avanzata al Comune di Cesena dal presidente della Fieg

Fipe Cesena: "I giornali al bar segno di civiltà e crescita culturale"

Il patto sottoscritto tra Fieg (Federazione italiana editori di giornali) e Comune di Cesena per il rilancio delle edicole grazie a una serie di nuovi servizi che potranno erogare è un'iniziativa molto importante a cui Fipe Confcommercio, il sindacato di bar, ristoranti, pubblici esercizi cesenati guarda con favore".

"Le edicole - afferma il presidente Angelo Malossi - sono tasselli importanti della rete distributiva e pilastri della coesione sociale urbana - e il loro ruolo è insostituibile. E' nell'interesse di tutti gli attori della rete distributiva che esistano vari comparti forti e attrezzati, in una logica sinergica e di rete. Detto questo,  aggiungiamo che la circolazione dei giornali e della carta stampata nei bar, a disposizione agevole della clientela, non può creare disturbo ad altre attività e anzi è a nostro avviso un servizio significativo e distintivo nonché un segnale di civiltà. Da quando i caffè esistono, risaliamo all'epoca settecentesca dell'Illuminismo, sappiamo bene che essi nacquero non solo come luogo di mera somministrazione, ma di incontro, conversazione e dibattito e fin dai rimordi degli esercizi pubblici la presenza dei giornali e delle riviste è stato un tratto distintivo dei 'Caffè'. La più importante rivista culturale italiana del Settecento, sorta a Milano, prese proprio questo nome".

"Un bar senza giornali sarebbe monco, e la nostra categoria - prosegue il presidente Malossi - può contribuire alla loro promozione e alla circolazione delle idee. Pertanto la presenza della carta stampata nei pubblici esercizi non è da vedere come concorrenza sleale  ma al contrario è un'azione meritoria, da che mondo è mondo, per diffondere la cultura, far crescere la voglia di leggere, documentarsi e  e informarsi. Noi siamo convinti che anzitutto gli spazi pubblici dovrebbero dotarsi di giornali, perché è proprio dove si legge e si aiuta a leggere che può solo crescere una coscienza formata e informata e un'opinione pubblica attrezzata. Se venissero tolti, la clientela si ritroverebbe con lo smartphone a leggere notizie magari, almeno in certi siti, assai meno documentate e veritiere di quelle che trova nella carta stampata, frutto del lavoro dei giornalisti professionisti. Nei caffè viennesi, che esteticamente sono tra i più gradevoli al mondo, colpisce la cura del'allestimento delle bacheche in cui fanno bella mostra di sé i giornali, come tratto caratteristico del locale. I giornali al bar sono dunque un segno di civiltà e progresso culturale, sono un tutt'uno con l'esercizi pubblico".

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