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Oggi in Malatestiana il libro di Otello Amaducci

Vengono narrati oltre 20 anni di impegno, con tanti studenti del liceo "Righi"

Oggi in Malatestiana il libro di Otello Amaducci

Un manipolo di giovani guidati da un timoniere con una passione indomita hanno disvelato l’anima di uno dei monumenti simbolo di Cesena, la Rocca Malatestiana, fino ad allora rimasta sopita. La storia di questa rinascita è la protagonista dell’omonimo libro di Otello  Amaducci, edito da Il Ponte Vecchio, che verrà presentato oggi pomeriggio alle 17 in Biblioteca Malatestiana. L’ex professore del liceo scientifico ‘Righi’, volto noto in città, ha dedicato oltre vent’anni della sua vita alla fortezza sul colle Garampo: dal giugno del 1989 al maggio 2012, «la più luminosa stagione della Rocca Malatestiana» la descrive l’ex sindaco Giordano Conti nella prefazione del libro.

«Per l’alternanza scuola-lavoro ebbi l’idea di coinvolgere i miei studenti nella produzione di documentari d’arte e di storia su Cesena grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale. È nato tutto da lì: prima di allora non ero neanche mai entrato alla Rocca ─ racconta Otello Amaducci, 81 anni ─. All’epoca era la casa del custode, c’era il Museo della civiltà contadina visitato da qualche scolaresca, i cortili erano chiusi. Per realizzare il video era necessario dare una ripulita alla struttura, così senza aspettare i tempi della burocrazia decisi di coinvolgere una quarantina di miei studenti. Da quel momento non ci siamo più fermati, anche per i tanti incoraggiamenti ricevuti».

Amaducci continuò a occuparsi e gestire la Rocca prima con Italia Nostra, di cui è stato vicepresidente, e poi con l’associazione Conoscere Cesena, da lui fondata. Con lui la moglie Deana, la sorella Milvia e suo marito Willer, e i tanti amici di sempre. E naturalmente i ragazzi e le ragazze dello Scientifico che diventarono per l’occasione anche guide turistiche. «Grazie agli oltre 700 studenti dell’ultimo triennio, che lavoravano anche nel periodo estivo, abbiamo rilanciato la Rocca ridandole una vivacità che all’epoca non aveva, con una media di ventimila visitatori all’anno», sottolinea l’ex professore.

Si sono susseguiti, tra gli altri, il recupero della armature da giostra, dei camminamenti interni, delle vecchie prigioni, del portone, del rifugio antiaereo. Una stagione ricca di opportunità ed eventi, solo per citarne qualcuno, i ‘Sabati della Rocca’ (concorso di disegno estemporaneo per le scuole elementari e medie), le mostre varie, rievocazioni storiche, diventando punto di riferimento per i cittadini e, finalmente, per i turisti in visita in città.

In quegli anni non mancarono nuove scoperte, come le tracce di antiche mura, episodi singolari, volontari speciali come la signora Ursula, e, pure, storie di fantasmi.

Il libro di Amaducci, di oltre 400 pagine, è corredato da numerose fotografie, compresi i volti dei giovanissimi che con lui furono in prima fila in quest’avventura.

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