Potenzialità e limiti dell'intelligenza artificiale in un workshop

Un workshop sul tema "Large language model: Una nuova opportunità dell'Intelligenza artificiale" si è svolto a Cesena presso il Campus universitario martedì 13 giugno.

Il convegno "Tecnologie emergenti come Chatgpt cambieranno gli scenari nello sviluppo del software e dei processi aziendali?" è stato promosso da Ser.In.Ar. e Tecnopolo di Forlì Cesena in collaborazione con il Dipartimento di informatica-scienza e ingegneria dell'università di Bologna.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Cesena Enzo Lattuca, del presidente della Camera di commercio della Romagna Carlo Battistini, dell'assessore regionale alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni e del presidente del Campus di Cesena Massimo Cicognani, l'approfondimento sui Large language model (Llm) è iniziato con Dario Maio, presidente di Ser.In.Ar. e storico docente del Dipartimento di informatica e ingegneria presso il Campus di Cesena: "Si tratta di un modello linguistico", ha affermato Maio, "costituito da una rete neurale con molti parametri (decine - centinaia di miliardi), addestrato su grandi quantità di dati utilizzando una modalità d'apprendimento semi-supervisionato, in grado di imitare alcuni comportamenti intelligenti". Poi ha citato i modelli di discussione più comuni a livello globale e i settori produttivi in cui sono più utilizzati. Questi includono i settori tecnologico, industriale, di servizi, manifatturiere e finanziario.

Davide Maltoni, professore ordinario presso il Dipartimento di informatica-scienza e ingegneria dell'Università di Bologna, ha presentato la tecnologia Llm, in particolare con riferimento ai neuroni artificiali e alle reti neurali profonde (Dnn), che sono costituite da più livelli organizzati gerarchicamente.

Ha quindi presentato i tratti distintivi dei Llm di ultima generazione, che sono notevolmente più avanzati rispetto ai digital assistent più famosi, come Alexa, Siri e Google assistant, e alle loro capacità in termini di generazione di testi, comprensione di linguaggio, risoluzione dei problemi, multilingua, automatizzazione dei processi e abilità matematiche nel ragionamento. Tuttavia, hanno anche limiti quando si tratta di fornire informazioni e di potenziali rischi associati all'utilizzo di tali assistenti.

Francesco Rienzi ha presentato Gaia, una tecnologia AI sviluppata da Esosphera, la cui Ceo è, che può chiamare, rispondere e parlare con i clienti così come con le attuali applicazioni che sono già disponibili sul mercato. Ha sottolineato i vantaggi e i limiti di questa innovazione, nonché le sue potenzialità se basata su Llm.

Secondo Dario Maio, è stato organizzato un tavolo di discussione durante il quale Fabio Piraccini (Ceo di Onit) e Davide Stefanelli (Presidente di Vem sistemi) hanno espresso le proprie opinioni e sollecitato ulteriori iniziative.
dalle domande poste dal pubblico sulle possibilità dell'AI nei processi aziendali: Nel corso dei primi studi condotti dalle due aziende (entrambi operanti nel settore Ict), è emerso chiaramente che ci sono buone possibilità di ottimizzazione e velocizzazione della programmazione software per il supporto che l'AI può fornire nelle attività normali e ripetitive. Tuttavia, allo stato attuale, lo sviluppatore rimane un ruolo professionale nelle funzioni più elevate dell'architettura software.

Silvia Mirri, coordinatrice del corso di Laurea professionalizzante in Tecnologie dei sistemi informatici (Dipartimento di informatica-scienza e ingegneria, Università di Bologna), ha presentato il Forum Romagna digitale, una nuova unità operativa di Ser.In.Ar. in materia di Ict che ha l'obiettivo di collegare il corso di laurea professionalizzante in tecnologie dei sistemi informatici con il corso di laurea professionalizzante in tecnologie dei sistemi informatici.