Cesena
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emergenza sanitaria e senza fissa dimora

“Restare a casa, ma se una casa non ce l’ho dove vado?”. La risposta dell'assessore Carmelina Labruzzo

Da domani saranno disponibili gli spazi dell'ex Roverella

Nella foto, l'assessore ai servizi sociali, Carmelina Labruzzo

“Restare a casa, ma se una casa non ce l’ho dove vado?”. È solo una delle tante domande rivolte ai Servizi Sociali del Comune di Cesena che in queste settimane di emergenza ha prontamente risposto ai bisogni e alle esigenze di chi è solo e non ha un riparo. Rispondendo a questa richiesta di aiuto che al momento interessa circa 40 persone, tra uomini e donne, e a seguito della chiusura del centro diurno “La Marmotta Rossa”, l’Amministrazione comunale da lunedì 16 marzo metterà a disposizione dei senza fissa dimora presenti sul territorio di Cesena gli spazi dell’Ex Roverella (piano terra). Il Centro sarà aperto a tutti, e non solo a chi usufruisce del dormitorio nel corso della notte, dalle 13 alle 18.

“Gli ospiti – commenta l’assessore ai Servizi Sociali Carmelina Labruzzo – potranno raggiungere l’Ex Roverella, con apertura da Via Strinati, a partire dalle 13. Nel corso della mattinata infatti i locali, aperti per il servizio notturno dalle 20 alle 8, saranno interessati dalla sanificazione. Questa apertura è stata resa possibile anche grazie all’impegno dei nostri volontari che in questo momento di emergenza desiderano essere vicini alle persone più vulnerabili. All’ingresso del Centro dunque ci sarà sempre un operatore al fine di garantire il rispetto delle misure igienico preventive e di impedire l’accesso a coloro che provengono da altri territori”.

“Gli orari di apertura – prosegue l’assessore – hanno subito una modifica anche alla Casa accoglienza notturna in vescovado. L’obiettivo è quello di non diminuire i servizi dedicati e di far circolare queste persone per strada il meno possibile, e solo se necessario. Abbiamo l’impegno di tutelare tutti, soprattutto coloro che non hanno una casa o una famiglia. Anche per questa ragione, in collaborazione con la Caritas diocesana, abbiamo previsto un coordinamento per informare tutti su cosa fare e cosa non fare fino al 3 aprile e sulle misure da adottare. A partire da ieri abbiamo predisposto l’invio delle Faq in diverse lingue (inglese, francese e arabo) e grazie all’Unità di strada stiamo distribuendo un vademecum multilingue con lo scopo di informare in modo corretto e completo i nostri ospiti non italiani sulle disposizioni governative tese a limitare la diffusione del virus Covid-19”.

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