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“Storie dell’altro mondo”: Danilo Breschi parla di “Distopia: utopia negativa o negazione dell’utopia?”

In programma 5 incontri, che affronteranno il genere distopico sotto diversi aspetti, dallo sviluppo delle dottrine politiche ai classici della letteratura fino ai alle più recenti produzioni di genere

Malatestiana

Al via la rassegna “Storie dell’altro mondo – Sguardi al futuro fra utopia e distopia”, organizzata dall’associazione "Amici della Biblioteca Malatestiana" in collaborazione con la Biblioteca. In programma 5 incontri, che affronteranno il genere distopico sotto diversi aspetti, dallo sviluppo delle dottrine politiche ai classici della letteratura fino ai alle più recenti produzioni di genere. Domani, giovedì 6 dicembre, alle 16, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, primo ospite della rassegna sarà Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma che parlerà di “Distopia: utopia negativa o negazione dell’utopia?”.

 

“La nostra – spiega Breschi - è probabilmente definibile come l'età della distopia. Un'età nata ai primi del Novecento, e presagita già nell'Ottocento, per cui non di secolo breve si deve parlare, a proposito del XX secolo, ma di secolo lungo, anzi lunghissimo, che sconfina nel nostro avvio di terzo millennio. Continuità che si dispiega almeno sotto il profilo della crisi, se non esaurimento, della tradizione letteraria utopica e della sua sostituzione con quella distopica. Nel 1868 Bentham introdusse il termine "distopia", e addirittura duecent'anni fa, nel 1818, Jeremy Bentham aveva già coniato un sinonimo che avrebbe funzionato da matrice semantica: "cacotopia". Un'utopia che sostituisce alla promessa di felicità eterna quella di infelicità certa, prossima ventura e talora già presente. A cosa si deve questo capovolgimento di tradizione letteraria e di concezione del tempo storico? Ha a che fare con il percorso compiuto dalla civilizzazione europea nei due secoli successivi alla grande cesura costituita dalla Rivoluzione francese? Si lega alle vicende subite dalla promessa democratica? Proviamo a cercare qualche abbozzo di risposta attraverso la riflessione di AldousHuxley e George Orwell, probabilmente i due autori che più di ogni altro hanno decretato il successo letterario del genere distopico

La rassegna proseguirà il 18 gennaio (sempre alle ore 16, in Aula Magna) con Marino Biondi che parlerà di “Uno scrittore utopico e distopico; Guido Morselli”.

Gli appuntamenti successivi: il 14 febbraio interverrà lo scrittore per ragazzi e docente della Scuola Holden Marco Magnone; il 7 marzo sarà la volta di Chiara Codeca,  esperta di letteratura anglosassone, consulente editoriale di letteratura di genere; infine, l’ultimo appuntamento sarà il 15 marzo, con Marco Valbruzzi,  docente di Scienza politica all’Università di Bologna. A fianco al ciclo di conferenze è prevista anche una rassegna cinematografica che prenderà il via nell’anno nuovo e proporrà quattro film usciti negli ultimi anni e riconducibili alle tematiche distopiche.

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