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Francesco Fabbri, da tipografo a scrittore

Si tratta della prima opera di Francesco Fabbri dal titolo “Personaggi e Racconti di un piccolo tipografo di campagna”

Copertina del libro

È uscito in questi giorni coi tipi della tipografia Fabbri di Modigliana la prima opera di Francesco Fabbri dal titolo “Personaggi e Racconti di un piccolo tipografo di campagna”. Il tipografo di campagna è proprio Francesco Fabbri ex titolare della Tipografia Fabbri che appesi i caratteri mobili al proverbiale chiodo e lasciata l’attività in mano ai figli si è dedicato alla scrittura invertendo i ruoli che lo vedevano prima stampare per conto di altri ora provare l’emozione di vedere stampato un proprio lavoro. Non è un’autobiografia che ne avrebbe ben donde ma la raccolta di una parte di numerosi scritti, racconti e articoli che durante l’arco della sua vita ha seminato, è il caso di dirlo, su riviste specialistiche, su giornali locali e su numeri unici, su opuscoli e brochures, interventi a presentazione di convegni, prefazioni o postfazioni a libri. Sì, ebbene, Fabbri scriveva e come dice Lui nell’introduzione al suo libro, per rifuggire dalle fatiche del quotidiano e trovare pace nelle parole perché così si obbligava ad immergersi in altri contesti dove la mente si appagava e si calmava.

Ed ecco una pletora di personaggi, ce n’è per tutti i gusti, dal sacro al profano, dal mite all’eccentrico, dal posato al sanguigno. E così scorrono le immagini di uomini pii quali don Giulio Facibeni, don Carlo Zaccaro, di cui fu alunno, don Milani, don Annunzio Tagliaferri, don Vincenzo Becattini, don Arnaldo Caroli. Oppure i due parroci per antonomasia, Don Bruno e Don Bassetti così chiamati dai Modiglianesi e più vicini a noi nel ricordo. Fin qui il sacro ma il profano? Costoro non sono da meno per le opere compiute e l’impronta lasciata. In cima il mitico Sindaco Gilberto Bernabei, Monti Giovannino, Vittorio Biondi e Giancarlo Bandini di quella squadra di ragazzi che han fatto grande la Alpi, Emilio Montanari il veterinario, Benito Ravagli fondatore del Circolo filatelico-numismatico di cui oggi non abbiamo più ricordo, Carla Santolini e Germana Ricci molto attive nel sociale, Giuseppa Bellini detta Pina la cuoca di Modigliana, Giulio Sassi detto Giulietto provetto rilegatore e tra i personaggi eccentrici, Riccardo Piani dai più ancora ricordato come Prof e Luigi Continelli detto Califfo pittore in attesa di gloria, oppure il prof. agronomo Gilberto Zuccherelli di Cesena, con qualche avvenimento dedicato a paesi dei dintorni come Tredozio, Portico, Crespino. Non è solo una passeggiata tra i personaggi che furono ma anche una fotografia a tutto tondo della Modigliana di oggi col suo dinamismo creativo e culturale. Ecco allora circoli come Ics Fectori Art che annovera artisti già affermati nei loro percorsi artistici quali Idilio Galeotti, Antonella Ciccarella in arte Romero, Alberta Tedioli, Giorgio Cavina e di loro in queste pagine si possono leggere alcuni profili o mostre collaudate quali Disparte, testimonianza della vivacità artistica dei modiglianesi e non solo o il teatro dei Sozofili fucina di intrattenimento per tutte le età. E poi ci sono la descrizione di luoghi e paesaggi, l’affascinante e solitario eremo di Gamogna, la nostalgica Roccaccia, lo storico mulino della Berleta, il mitico Trebbio per il suo Gran Premio della Montagna in tante gare ciclistiche e nel Giro d’Italia ed infine un omaggio ai Grandi di Modigliana, Silvestro Lega e Don Giovanni Verità.

Il volume si presenta come un raccoglitore di fotografie: invece di esserci le immagini ci sono i racconti che come didascalie descrivono un personaggio, un fatto, una vicenda, un luogo. I racconti scorrono fluenti come l’acqua e nitida è l’immagine che si profila. Le immagini sono ancora vivide perché hanno fermato il tempo, il frangente e non sono la ricostruzione a memoria di ricordi che hanno la patina della nostalgia e le brume del passato.

La lettura del libro non ti impegna come la lettura di un romanzo che se lo riprendi dopo una pausa sei costretto a riprendere i fili della narrazione. Qui non è così, ogni racconto, per fortuna molto brevi, sono tanti flash, tanti cammei di vita vissuta e tante piccole finestre su di un mondo periferico, ancora genuino, quale è Modigliana e dintorni. È pure un testo rilassante perché inframmezzato da numerose foto e perdipiù a colori.

Un insegnamento lo possiamo recuperare: quello che, nonostante il dannarsi del quotidiano, abbiamo la possibilità di guardarci attorno e rimirare la natura, il divenire delle cose, godere degli affetti famigliari, intrattenersi con gli amici che ci impongono un diverso ritmo del quotidiano. Tutto ciò ci allontana, anche se per breve, dalle ambasce di ogni giorno e se poi queste sensazioni le sai fissare sulla carta ecco quello che ha fatto Fabbri, il piccolo tipografo di campagna.

Il volume si trova nelle librerie Mondadori e Ipercoop.

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