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La Regione: "Buona partenza per i Cau"

Bonaccini e Donini in conferenza stampa: "La nostra riforma sia modello di riferimento a livello nazionale"

Conferenza stampa Cau (foto: Regione Emilia-Romagna)

Attivata la rete dei primi 30 Cau (Centri di assistenza urgenza) in tutta l’Emilia-Romagna. Quasi 39mila (38.582) gli accessi dall'1 novembre al 28 gennaio (50mila considerando l’attività sperimentale di Ferrara) e una previsione di più di venti nuove strutture che saranno realizzate quest’anno. Sono i primi numeri snocciolati oggi in conferenza stampa dalla Regione in merito alla riforma dell'emergenza-urgenza.

Si è parlato anche di tempi medi d’attesa contenuti, inferiori ai 90 minuti, di assistenza e cura prestate in loco nella maggioranza dei casi (83 per cento) e del 60 per cento di medici giovani, con meno di 35 anni. I problemi ortopedici, gastrointestinali e i disturbi minori sono stati i motivi d’accesso più frequenti (52 per cento), segno che molti cittadini hanno capito che per le urgenze a bassa complessità devono iniziare a rivolgersi ai Cau e non ai Pronto soccorso, che possono così concentrarsi di più sulle emergenze. Dal raffronto della Regione tra gennaio 2023 e gennaio 2024, emerge che c'è stato un calo di accessi nei Pronto soccorso di circa il 6 per cento.

Il bilancio dei primi tre mesi di attività dei Cau, dall’inaugurazione di quello di Budrio, nel bolognese, lo scorso 1 novembre, è "più che positivo", secondo il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, affiancati dal direttore generale alla Cura della persona, salute e welfare, Luca Baldino.

“I dati e i primi riscontri - affermano Bonaccini e Donini - ci restituiscono un sistema che funziona e che siamo fiduciosi possa essere confermato e migliorato nel tempo, considerando la complessità organizzativa che queste strutture richiedono. I cittadini iniziano a conoscere i Centri di assistenza urgenza e vi accedono in modo appropriato. Siamo soddisfatti del lavoro svolto sinora. Ė una grande sfida quella a cui è chiamata la sanità per continuare a erogare cure e servizi di qualità e ad essere pubblica e universalistica come noi la vogliamo. Per il 2024, considerando anche i Cau in apertura, la proiezione dei dati oltrepassa i 500mila accessi. Siamo convinti che la scelta fatta dall’Emilia-Romagna con la rete dei Cau possa diventare un modello di riferimento a livello nazionale”.

In Provincia di Forlì-Cesena sono attivi quattro Cau: Mercato Saraceno e Cesenatico (dal 15 gennaio), San Piero in Bagno e Santa Sofia (dal 22 gennaio). I numeri, aggiornati al 28 gennaio, parlano di 459 accessi a Cesenatico, 173 a Mercato Saraceno, 19 a San Piero in Bagno e altrettanti a Santa Sofia.

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