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Pace, i vescovi italiani ad Assisi: "Non possiamo rassegnarci al silenzio”

Il cardinale Zuppi: "La guerra è una lebbra terribile". Pizzaballa in collegamento: "Preghiamo per tutte le vittime innocenti"

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“La guerra è una lebbra terribile, che consuma il corpo delle persone e dei popoli, ne fa perdere l’anima, tanto che non si è più capaci di amare, segnati dall’odio, dalle ferite della violenza”. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell'omelia della Messa presieduta questa sera nella basilica inferiore di Assisi, dopo i Vespri nella basilica di Santa Chiara e la processione dei vescovi fino alla basilica di san Francesco, per implorare il dono della pace, pregando sulla sua tomba. 

San Francesco - ha detto il cardinale - ci ricorda che l’impegno per la pace non è di qualcuno, non c’è mai la pace se il fratello è in guerra”, ha commentato Zuppi, secondo il quale “ogni cristiano ha una straordinaria forza di pace. Anche quando la sua parola sembra non generare nulla. La pace e l’amore, il bene, producono sempre pace e bene, quando non lo vediamo”.

“Sono 1.400 le vittime israeliane dell’attacco del 7 ottobre, oltre 11mila i morti accertati a Gaza, gran parte civili di cui almeno 4.000 i minori. Gli sfollati in Israele sono circa 100mila, mentre a Gaza almeno un milione”. Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, in un collegamento alla sessione di questa mattina della 78esima Assemblea generale straordinaria della Conferenza episcopale italiana ad Assisi. Il collegamento - informa l’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali - è durato circa 20 minuti.

I cristiani presenti a Gaza, dove “le infrastrutture sono completamente distrutte”, sono “meno di un migliaio, accolti in un centro ortodosso e in una parrocchia cattolica nella zona settentrionale, sotto bombardamenti continui e al centro delle operazioni militari”, ha reso noto Pizzaballa. “Diamo inoltre alloggio - ha aggiunto - a circa 3.000 musulmani, ospitati nei locali di una scuola”. Grande, ha continuato, “è la preoccupazione anche per i cristiani che si trovano a Betlemme e nelle zone limitrofe e per quelli sparsi in Cisgiordania”. 

Nel ringraziare la Chiesa in Italia per la vicinanza concreta e spirituale, il cardinale Pizzaballa ha espresso l’auspicio che si arrivi presto ad una soluzione che garantisca pace e sicurezza per tutti. “Preghiamo - ha concluso - per tutte le vittime innocenti. La sofferenza degli innocenti davanti a Dio ha un valore prezioso e redentivo, perché si unisce alla sofferenza redentrice di Cristo. Che la loro sofferenza avvicini sempre di più la pace e non contribuisca a generare altro odio!”.

“Come vescovi, riuniti in Assemblea generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”. Comincia così la dichiarazione diffusa per la pace dei vescovi italiani, rilasciata al termine della sessione mattutina di oggi, che prosegue: “Non possiamo rassegnarci al silenzio: sentiamo forte l’imperativo a comunicare il Vangelo dell’unità e della riconciliazione in un mondo sprofondato nelle tenebre ma desideroso di luce. Da Assisi, la Città della Pace, con l’intercessione di san Francesco, eleviamo la preghiera a Cristo nostra pace (Ef 2,14), che ha la forza per abbattere il muro di inimicizia”.

Fonte: Sir
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