Coronavirus. "L'estate si prepara già adesso", spiega il delegato della Pastorale giovanile

"Le comunità parrocchiali sono chiamate a mettersi in gioco. E non poco". Così si esprime don Marcello Palazzi, delegato vescovile per la Pastorale giovanile della nostra Diocesi. Il riferimento è per la prossima estate durante la quale sarà molto difficile che si possano svolgere i campi scuola in montagna. "L'Azione cattolica li ha già sospesi", aggiunge il sacerdote.

"Stiamo aspettando l'incontro che si terrà la prossima settimana tra il governo e i rappresentanti della Cei per capire quali attività e in che modo si potranno svolgere nelle nostre comunità locali - dice ancora don Marcello -. Poi ci saranno valutazioni anche a livello di conferenza episcopale regionale, ma noi siamo già pronti per ripartire. Certamente la prossima estate sarà molto diversa dalle precedenti. I ragazzi rimarranno a casa".

Allora che fare in questa nuova e inedita situazione? "Innanzitutto - aggiunge il don di Case Finali - in parrocchia occorrerà dilatare i tempi le proposte e le disponibilità. È impensabile proporre un centro estivo di una sola settimane o anche di due. E bisognerà dilatare anche gli spazi, viste le limitazioni che ci saranno nei contatti sociali.  Dicono che all'aperto il virus sia meno aggressivo. Allora, per esempio, il pranzo si potrebbe consumare fuori dai soliti spazi, ciascuno con il proprio sacchetto".

"Chiediamo l'aiuto di tutti, a partire dai catechisti. Ci sarà bisogno di tanti, per venire incontro anche alle esigenze delle famiglie. Noi abbiamo in calendario il trofeo Benedetto, i centri estivi e numerose altre attività. Abbiamo già pronta anche la formazione da fornire ai nostri educatori per i loro adolescenti. Tutto sarà online, ovviamente. Su questo versante ci avvarremo dell'aiuto, tra gli altri, di don Samuele Marelli, direttore della Fondazione oratori milanesi (Fom), per trattare il tema del momento: che fare in tempo di Covid".