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Amedeo Ricucci, inviato speciale del Tg1, a "Sere lèggere con l'autore"

Martedì 24 settembre al parco Fellini di Gambettola la presentazione del libro Cronache dal fronte

Amedeo Ricucci, inviato speciale del Tg1, a "Sere lèggere con l'autore"

Un viaggio nei territori di guerra accompagnati da chi ha visto con i propri occhi gli orrori del fronte, raccontando come inviato speciale, i principali conflitti internazionali degli ultimi 26 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1.

Al centro del decimo appuntamento di Sere lèggere con l’autore, la rassegna di parole, libri e passatelli ospitata all’interno del Parco Fellini in via Soprarigossa 785 a Gambettola, martedì 24 settembre, sarà il libro Cronache dal fronte (Edizione Castelvecchi) di Amedeo Ricucci, giornalista del TG1 e inviato di guerra. Il volume raccoglie una serie di reportage scritti e filmati tra il 2012 e il 2018, che hanno portato il giornalista in Libia, Gambia, Marocco, Siria, Iraq, Bangladesh, Kurdistan, Afghanistan, Tunisia, Algeria passando per la Turchia e la cosiddetta rotta balcanica.

L’appuntamento è per le ore 21 per la presentazione del libro con l’autore, ma già dalle 19 si potrà cenare con i passatelli romagnoli con il food truck Aspasso e altre piccole golosità nel piatto e nel calice proposte dal locale Alparco (prenotazione tavoli: 351 9956313). All’incontro, patrocinato dal Comune di Gambettola, introdotto da Manuela Gori e presentato da Claudio Venturelli, oltre all’autore, sarà presente il sindaco di Gambettola Letizia Bisacchi. Nel corso della serata saranno proiettati alcuni filmati realizzati dall’autore, Beatrice Balzani leggerà alcuni brani tratti e ci sarà la testimonianza personale di Bienvenue Foyet Nzepa (Mimì per gli amici). La rassegna Sere lèggere con l’autore è curata da Claudio Venturelli ed è organizzata da Aspasso Buona Romagna in collaborazione con Manuela Gori.

L’ingresso è libero e gratuito.

Cronache dal fronte non è un romanzo ma un compendio di documenti, una serie di storie vissute in prima persona durante i reportage in territori di guerra. Nel libro si respira l’aria dei campi profughi ma anche quella del fronte, che Ricucci descrive evitando di cadere nel tranello dei pregiudizi e della propaganda. Con un linguaggio semplice il libro racconta la Libia del dopo Gheddafi, la Siria e il mistero che avvolge la figura di padre Dall’Oglio, il dramma del popolo Saharawi, le cronache da Aleppo e Mosul prima e dopo la caduta dell’Isis.

“Cerco di avvicinarmi alla verità del momento, l’unica in cui un cronista può aspirare, spiega l’autore. Sono le storie di chi la guerra la deve subire oppure sceglie di combatterla o l’ha persa. Storie di uomini, donne e bambini che di volta in volta mi sono sembrate le più appropriate a rappresentare quel conflitto, perché ne mettono in evidenza le radici, gli orrori o le conseguenze, precisa Ricucci”.

Nel libro c’è tanta umanità dell’autore che riesce a trasmettere al lettore le immagini che lui e il suo cameraman del momento hanno utilizzato per servizi speciali dal fronte e per i telegiornali. Immagini di donne e bambini, uomini e soldati che sembrano appartenere al mondo che conosciamo noi occidentali dell’epoca moderna.

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