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Longiano

Casa Colombarina, gli inquilini chiedono più attenzione

Segnalati i problemi di un parcheggio inatteso e delle muffe

Il recinto del nuovo parcheggio dietro la "Colombarina"

Era il gennaio 2015 quando a Longiano venivano inaugurati quattro nuovi alloggi popolari nell’immobile noto come la "Colombarina", in via Decio Raggi 51.

L’edificio risale agli anni Venti del Novecento e presenta le classiche caratteristiche delle case coloniche romagnole. I lavori di manutenzione e risanamento conservativo si sono svolti lungo tutto il 2014 e sono stati affidati dal Comune di Longiano ad Acer per 230mila euro. Gli interventi principali hanno riguardato il rifacimento degli impianti, l’impermeabilizzazione del tetto, la bonifica dell’umidità, la tinteggiatura delle facciate interne ed esterne.

Nella giornata di ieri, gli attuali inquilini - una giovane coppia con due figli piccoli e una coppia di pensionati di cui uno invalido al 100 per cento - hanno segnalato ai giornalisti locali una serie di criticità che stanno vivendo.

“La goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno detto - risale a pochi giorni fa. Ci siamo ritrovati, senza alcun preavviso da parte dell’Amministrazione comunale, la parte di terreno retrostante la casa recintata con dei pali di legno conficcati in terra e collegati fra loro da una bandella di plastica. Dagli operai che stavano svolgendo il lavoro siamo venuti a conoscenza del fatto che l’area fosse stata destinata a parcheggio per il ristorante “La Capannina”, che sorge a brevissima distanza. Con questa soluzione - lamentano gli inquilini - sono stati ridotti al minimo i nostri spazi esterni, compromessa la quiete e messa a rischio l'area in cui giocano i bambini”.

Gli inquilini della “Colombarina” si sono detti “consapevoli che la proprietà di tutta l’area, incluso il ristorante, è comunale e che il problema del parcheggio c’è da quando esiste quell’attività. In realtà - dicono - ci aspettavamo, dopo decenni, una migliore organizzazione nel porvi rimedio e non una soluzione improvvisata, ma soprattutto che vi fosse un coinvolgimento di tutte le persone e le parti interessate”.

Muffa e calcinacci

Muffa e calcinacci

L’altro problema segnalato ai giornalisti è quello delle condizioni interne dell'immobile . “A poco più di sei anni dai lavori di manutenzione e risanamento conservativo - fanno notare gli inquilini - oggi l’edificio è devastato dalla muffa e dall’umidità: intonaci che cadono letteralmente a pezzi e crepe ovunque. A questo degrado cerchiamo di intervenire autonomamente con continue raschiature delle muffe, stuccature e riverniciature”.

“Ci sentiamo cittadini di serie B - rimarcano -. Chiediamo solo di vivere sicuri e tranquilli”. Da qui la richiesta al Comune di una “maggiore considerazione”.

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