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Longiano, chiesa gremita per ricordare don Giorgio Bissoni

Ieri sera la Messa in suffragio del sacerdote fidei donum. Don Aldo Fonti, già compagno di missione in Venezuela: "Un faro e un santo"

La Messa a Longiano

Chiesa parrocchiale di San Cristoforo a Longiano gremita ieri sera per la Messa in suffragio di don Giorgio Bissoni, deceduto in Venezuela lunedì mattina. Nella stessa giornata si sono svolti i funerali del sacerdote fidei donum nel Paese latinoamericano, al termine dei quali la salma è stata tumulata nella chiesa parrocchiale di San Rafael di Playa Grande, su concessione del vescovo di Carupano Jaime Villarroel Rodríguez, "come avviene per i Papi e per i santi".

L'Eucarestia a Longiano è stata presieduta da padre Giuseppe Bellini della locale comunità dei frati minori conventuali. Con lui all'altare monsignor Pier Giulio Diaco, vicario generale della diocesi di Cesena-Sarsina, don Filippo Cappelli, parroco di Budrio, don Giovanni Barduzzi, parroco in solidum di Santa Maria Goretti, Cannucceto, Villalta e Bagnarola, don Aldo Fonti, pastore a Viserba dopo trent'anni di missione in Venezuela, e don Derno Giorgetti, compagno di don Giorgio nella missione di Carupano.

La riflessione è stata lasciata a don Aldo Fonti che, traendo spunto dalla catechesi del mercoledì di papa Francesco (vedi notizia collegata), ha ricordato le parole di san Daniele Comboni riferite ai popoli africani: "Si sono impadroniti del mio cuore che vive soltanto per loro". Nel caso di don Giorgio, i popoli sono quelli di Colombia e Venezuela, dove era in missione dal 1965. Don Fonti ha definito Bissoni un "faro" e un "santo". Con lui iniziò l'esperienza della missione a La Guaira in un'equipe di religiosi e religiose fidei donum provenienti dalle diocesi di Cesena e di Rimini.

Fra i tratti descritti, la "serenità, la calma: trasmetteva una pace interiore" e poi ancora l'essere un "camminatore instancabile" e un "trascinatore di folle" lungo il suo cammino, "sempre in sandali". Don Fonti ha ricordato anche lo "stile di vita essenziale", la "predilezione per i poveri" e un "grande senso di giustizia che lo spingeva a soffrire per la politica corrotta e i regimi dittatoriali".

Nella chiesa parrocchiale di Longiano sarà celebrata la Messa di settima martedì 26 settembre alle 18.

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