Rubicone
stampa

Archeologia

Savignano all'età del rame, gli ultimi ritrovamenti nel cantiere del Compito

Gli scavi sono propedeutici alla realizzazione della bretella fra la via Emilia e il casello A14

Scavi al Compito

Numerosi ritrovamenti dell’Età del rame (tra il 4000 e il 3000 a.C.), che attestano una Savignano antica di cui finora erano state rinvenute alcune tracce solo nella lottizzazione "Teodorani" in occasione della campagna di scavi effettuata tra il 1995 e il 1999. È quanto emerso dagli scavi più recenti, effettuati nei mesi scorsi nel campo di San Pietro in occasione dei lavori di realizzazione della bretella di San Giovanni in Compito, ai confini con Longiano, per il collegamento tra la via Emilia SS9 e il casello autostradale Valle del Rubicone.

Mercoledì 13 dicembre, in occasione della festa della patrona di Savignano sul Rubicone, Santa Lucia, il museo archeologico del Compito “Don Giorgio Franchini” ha ospitato un incontro sul progetto della bretella e i recenti rinvenimenti archeologici del Compito. All’appuntamento erano presenti vari sindaci, tra qui quello di Savignano Filippo Giovannini e di Cesena Enzo Lattuca, Annalisa Pozzi, funzionario archeologico della Soprintendenza e Nicola Fadini, archeologo e responsabile di Akanthos srl.

"Dal 2009-2010, nell’ambito della procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, prevista dal Codice dei contratti pubblici – ha spiegato Annalisa Pozzi - sono stati condotte diverse indagini e scavi archeologici che hanno portato ad acquisire nuovi dati e informazioni sul Compito nelle sue diverse fasi di frequentazione e di insediamento: la fase protostorica, l’epoca romana e quella medievale. L’incontro del 13 dicembre è stata l’occasione per fare il punto sulle ricerche e per presentare i nuovi risultati degli ultimi scavi archeologici (2018-2023) che hanno confermato l’importanza della pieve di San Pietro per la comunità del territorio e hanno portato a nuove e inaspettate acquisizioni sulle primissime fasi di vita del Compito, da collocarsi nel III millennio a.C.".

Durante l’incontro è stato possibile vedere il cantiere di scavo, le tracce delle numerose sedi delle sepolture conservate nel campo di San Pietro, la fornace per calce (calcara) e le aree in cui si ergevano il battistero e la pieve di San Pietro. Le testimonianze, nella loro globalità, attestano un periodo compreso tra il III millennio a.C. e il XII secolo d.C. Tra i reperti eneolitici (III millennio a.C.) si è potuta ammirare la riproduzione tridimensionale - grazie a moderne tecniche di analisi e documentazione - di una olla (pentola) ben conservata e di notevoli dimensioni di cui, ha annunciato Annalisa Pozzi, si procederà al restauro e che verrà esposta al museo “don Giorgio Franchini” insieme ai materiali più interessanti.

“Grazie all’intervento di realizzazione della bretella - afferma Giorgia Grilli, archeologa della Cooperativa Koinè - è possibile riportare alla luce materiali che con tutta probabilità sarebbero rimasti sepolti. Condurre uno scavo finalizzato al puro ritrovamento archeologico è quasi impossibile oggi. Il rinvenimento dei materiali che dal 2018 sono emersi in seguito a questo scavo, ci sta permettendo di scoprire una Savignano antica molto interessante e del tutto sconosciuta.”

L’intervento per la realizzazione della bretella di San Giovanni in Compito, condotto dalla Provincia di Forlì-Cesena, è inserito nell’Accordo di programma per la costituzione di un parco archeologico in rete nei comuni della valle del Rubicone e la realizzazione del completamento del collegamento tra la via Emilia, in località San Giovanni in Compito e il casello A14 “Valle del Rubicone”. La nuova infrastruttura si svilupperà nei territori di Gatteo, Gambettola e Longiano e avrà un costo totale di 7 milioni di euro.

Sepolcreto "bonificato"

Sepolcreto "bonificato"

Gli scavi condotti nel 2018 e nel 2023 hanno dato le risultanze appena comunicate. Ma il campo di San Pietro, deve essere ancora scavato per la stragrande maggioranza della sua estensione. Saranno scavi estensivi, già finanziati, che non sono legati ai lavori della bretella ma dovuti al riconoscimento di emergenze archeologiche in quella zona.

Nel sepolcreto sono già state trovate tantissime sepolture, talmente tante (ad oggi sono 430 ma si conta di trovarne altre) che sono sovrapposte e spesso i resti sono tagliati o infranti a causa degli interventi di inumazione sopravvenuti, uno sopra l’altro. Un sepolcreto in media vive cinque secoli, e qui è molto denso.

Le zone archeologiche in cui insistono i lavori della bretella sono state bonificate per permettere ai lavori di continuare.

Nel campo di San Pietro insistono la pieve di San Pietro e il battistero (i resti), parliamo di un periodo tra il VII e il XII secolo. Nell’area 2, quella che sarà scavata con l’avvio del parco archeologico, ci si attende di trovare molti materiali, anche riferiti all’eneolitico (III millennio a.C.) e, ha detto Annalisa Pozzi," si ipotizza anche la presenza di un corso d’acqua che poteva essere collocato tra le due pievi".

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Savignano all'età del rame, gli ultimi ritrovamenti nel cantiere del Compito
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento