Rubicone
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Presente anche il vicesindaco Nicola Dellapasqua

Si sono svolti questa mattina i funerali dell'imprenditore Pippo Torroni, amico di don Oreste Benzi

Nella chiesa piena di familiari, amici, parenti e fedeli anche il responsabile generale della Comunità papa Giovanni XXIII, Paolo Ramonda, successore di don Benzi. In chiesa anche i labari del Lions club del Rubicone e dell'Accademia dei Filopatridi

Nella foto un momento delle esequie di Pippo Torroni celebrate questa mattina a Savignano sul Rubicone nella collegiata di Santa Lucia

Tanta gente nella collegiata di Santa Lucia, a Savignano sul Rubicone, questa mattina per il funerale di Pippo Torroni, noto imprenditore del settore avicolo e agricolo. Classe 1928, Torroni è morto venerdì sera nella clinica Villa Maria di Rimini dove era ricoverato da alcuni giorni.

Grandissima la commozione in chiesa e palpabile il vuoto lasciato da un uomo amato e stimato, "anche con i suoi limiti, ovviamente", come ha aggiunto il coparroco don Davide Pedrosi (per tutti don Pedro) che ha presieduto l'Eucaristia. Tra i soci fondatori del Lions club del Rubicone (ne fu anche presidente e socio molto attivo fino alla fine), Torroni era anche membro della Rubiconia Accademia dei Filopatridi.

Numerosi i ricordi al termine della Messa, tra cui quello di Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Con lui c'erano diversi membri della comunità fondata dal sacerdote riminese. "Tanti uomini e tante donne hanno avuto da mangiare grazie a Pippo - ha aggiunto Ramonda - e a tanti è stata data una famiglia sempre grazie a Pippo e a sua moglie Gigliola".

Nell'omelia, il parroco don Pedro (con lui hanno concelebrato i coparroci don Pier Giorgio Farina e e don Vittorio Mancini, don Giampaolo Bernabini parroco di San Mauro Pascoli e in precedenza a Castelvecchio e l'amico della Papa Giovanni XXIII don Nevio Faitanini) ha fatto un cenno agli amori di Pippo: "Innanzitutto per la moglie Gigliola, poi per i figli e i nipoti. Poi il lavoro, la terra e la Romagna. E anche per la parrocchia. Quando andavamo in gita assieme, ci teneva a fare riconoscere il suo parroco appena si arrivava in albergo. E poi la sua fede e le opere di carità attraverso la comunità fondata da don Oreste Benzi a cui era molto legato".

"Nel nostro ultimo dialogo - ha menzionato il sacerdote - appena pochi giorni, si era raccomandato perché pregassimo per lui affinché il Signore tenesse conto di quanto aveva fatto nella sua vita. Gli ho ricordato che nelle Sacre Scritture si legge che un gesto di carità copre una moltitudine di peccati e che quindi lui poteva stare tranquillo. Un segno di bene, mai va perduto, perché è un seme di Dio. Pippo aveva un fede interessante e molto curiosa".

Poi la chiusura: "Era rigido, sì, come quando lo conobbi la prima volta. Mi fece appunti sull'omelia. Ma lo fece con amore". E come è scritto nella lettura del Vangelo letto oggi in chiesa, tratto da Matteo 25, il giudizio finale, "tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me", e questo sarà motivo di gioia per Pippo, in cielo.

Per i funerali di oggi, in segno di lutto, tutte le aziende che fanno capo alla famiglia di Pippo Torroni oggi sono rimaste chiuse.

Pubblichiamo qui sotto un altro pezzo scritto dal nostro direttore Francesco Zanotti, apparso il 5 settembre 2014 su Avvenire nella rubrica Dulcis in fundo, dal titolo "Dono di nozze: casa a don Benzi".

Dopo i ringraziamenti, la sorpresa. È accaduto nei giorni scorsi, a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), al termine della Messa con la quale si sono ricordati i 63 anni di matrimonio di Gigliola e Giuseppe (Pippo) Torroni. Qui, in una zona di campagna, da 34 anni è attiva una comunità della Papa Giovanni XXIII, l'associazione fondata da don Oreste Benzi. Da questa accogliente casa sono passati centinaia di giovani in cerca di un futuro dopo il tunnel della droga. La dimora fu data in uso dai coniugi Torroni, membri di una nota famiglia di imprenditori del settore avicolo, residenti a Savignano sul Rubicone (FC). Dopo la benedizione da parte di don Elio Piccari e don Nevio Faitanini, per entrambi una vita accanto al prete dalla tonaca lisa, lo sposo festeggiato prende il microfono e annuncia: «Mia moglie, proprietaria di questa casa, ha deciso di donarla alla comunità di don Oreste». Immaginabile la commozione da parte dei tanti presenti, a cominciare dai figli e dai nipoti, oltre al responsabile generale della "Papa Giovanni", Paolo Ramonda, e all'ex segretario del don, Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini. I coniugi Torroni non sono nuovi a gesti del genere. La loro è una lunga storia accanto a don Oreste. «Per stare in piedi bisogna stare in ginocchio». Questa frase di don Benzi è decisiva per Pippo Torroni e la sua famiglia, fin dal loro primo incontro, ormai 40 anni fa. «Quel sacerdote ha cambiato la vita della nostra famiglia – ci confidò Torroni in un'intervista –. Averlo conosciuto ci ha permesso di fare un po' di bene».

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