Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 11 luglio - 15ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

Chi sono gli evangelizzatori? Siamo tutti noi, i battezzati

Am 7,12-15; Salmo 84; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13

Per il Nazareno, la visita al suo paesello è ormai alle sue spalle. Fu un fallimento apparente. La reazione degli abitanti di Nazaret non riuscì a fermarlo, anzi il suo raggio d’azione aumentò. Il suo ministero era iniziato dall’arresto del Battista. Il Nazareno continua ora la sua evangelizzazione nei “villaggi” e nelle cittadine della Galilea.

Anzi adesso – alla morte di Giovanni (6,16) - i discepoli , “i Dodici”, vengono ancor più fortemente associati alla missione di Cristo, quasi volesse ricordar loro che la missione è sempre un donare la vita. Allora li “chiamò” e “prese a mandarli”; “a due a due”: cioè quali testimoni degni di fede e seguendo la prassi delle chiese dei primi tempi. “Dava loro potere”: si tratta del potere stesso di Gesù che passa nei suoi discepoli; essi non vanno a nome proprio: è la missione di Gesù che si prolunga in loro.

Infine, arriva un secco “ordinò loro”, come se dicesse: “Qui non si discute”. Su cosa? Sull’equipaggiamento dei missionari. Non si tratta di discussioni inutili perché l’equipaggio fa parte delle cose importanti che ti assicurano la sopravvivenza. Gli inviati per il Regno debbono essere “segno” in tutta la loro vita: nel rinunciare a tutto ciò che è superfluo, e anche a qualcosa che sarebbe essenziale. Cos’è che ci chiede? Vuole da noi una fiducia illimitata in Dio. Il maestro proibisce di portare quattro cose: pane, sacca, denaro e due tuniche.

Nella Evangelii gaudium al numero 10 il Papa ricorda che “l’evangelizzatore non dovrebbe avere una faccia da funerale” e deve recuperare “la dolce e confortante gioia di evangelizzare, anche quando occorre seminare nelle lacrime”. Possa il mondo del nostro tempo ricevere la Buona Novella “non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi, ma da ministri del Vangelo la cui vita irradii fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la gioia del Cristo”, citando la Evangelii nuntiandi (al numero 80).

Quando parliamo di evangelizzatori, chi sono? Tutti i battezzati, coloro che lavorano negli ambiti più diversi della società.

Il 22 giugno la Chiesa ha celebrato la festa dei santi Giovanni Fisher e Tommaso Moro. Il primo era vescovo e morì martire nel 1535. Tommaso Moro, un politico, il cancelliere del re Enrico VIII, ricordò al re i suoi impegni di cristiano e di capo di un regno che voleva seguire le leggi della Chiesa. Però il re, per interessi personali, dimenticò gli impegni e mandò a morte il suo amato cancelliere.

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