Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 22 gennaio - 3ª domenica Tempo Ordinario - Anno A

MUOVITI, SEGUI IL CRISTO LE IDEE POI SI CHIARIRANNO

Is 8,23-9,3; Salmo 26; 1Cor 1,10-13.17; Mt 4,12-23

Gesù di Nazaret, unto dallo Spirito Santo, parte da “Nazarà, andò a Cafarnao, che sta sul lago”. Andò nella Galilea dei pagani, nei territori delle tribù di Zàbulon e di Nèftali sorteggiati da Giosuè. Queste due tribù furono portate in esilio dagli assiri nel 732. Il Nazareno inizia perciò da dove si era infranto il sogno di queste popolazioni di vivere unite e in pace. Gesù si dedica, prima di tutto, al “popolo” di Israele che giace “nelle tenebre” (versetti 14-16): citazione esplicita di compimento di Is 8,23-9,1.

Gli spostamenti geografici di Gesù, letti alla luce dell’Antico Testamento, fanno capire che egli porta salvezza a tutti, anche se la missione ai pagani partirà dopo la resurrezione (28,18-20). Dal versetto 17 inizia una sezione che possiamo chiamare “le opere del Messia”. Il termine “opere”, nel senso più amplio, significa quel che Gesù fa e quel che Gesù dice. Le sue parole non sono semplicemente elenchi di precetti, ma sono una tremenda forza in vista della missione. Esse guariscono i malati del popolo, liberano dal demonio, insegnano nella sinagoga, chiamano alla sequela, calmano le tempeste. La descrizione delle sue prime “opere” si conclude con questa sintesi: “Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano (4,25).

Che spettacolo: l’Israele disperso si raduna attorno al profeta di Nazaret. Ora egli parla dando la gran notizia: il “Regno si è avvicinato” e tutto ciò richiede urgentemente un cambiamento, una nuova mentalità e una nuova disponibilità. Gesù non agisce da solo, vede i suoi futuri discepoli e li chiama qui, vicino a sé. Li chiama mentre lavorano ed esige loro di lasciare la famiglia (moglie e figli), come facevano anche gli altri maestri in Israele.

Attenzione, in questo caso non si tratta di studiare la Torà, ma di “seguire” Gesù. Il Nazareno chiama per primo Simone, con il suo proprio nome, detto anche “Pietro”: fondamento della Chiesa. In tutto, Cristo ne chiama “Dodici”, un numero molto significativo. Alle ripetute parole di Gesù – “li vide” e “li chiamò” - corrisponde l’insistente risposta: “Lo seguirono” (vv. 20. 22). Il Maestro non ha ancora spiegato loro la sua nuova Torà, eppure, come Israele nel deserto, i discepoli “fanno” concretamente qualcosa d’importante e lo seguono, prima ancora di aver sentito un solo discorso.

Il Signore ti chiede carta bianca. Muoviti, segui il Cristo di Dio, più avanti le idee si chiariranno. San Mauro aiutaci tu.

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