Editoriale
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Lo stile dei risorti

Che testimonianza diamo noi che ci diciamo credenti?

Lo stile dei risorti

Il Battesimo nella notte di Pasqua è un forte segno di speranza.

Dice del desiderio di entrare a far parte della grande famiglia della Chiesa, quella comunità di uomini fondata su Gesù. Celebrare quel sacramento nel momento in cui si rivive la Resurrezione di Cristo è forse il momento in cui più si riconosce il bisogno di Lui. Si esprime, in maniera esplicita, una necessità insita nel cuore dell’uomo: cercare la fonte da cui proviene. Cosa avviene dopo quel momento che per alcuni arriva anche molto tardi nella vita? Cosa accade in chi fa quell’incontro?

Succede quel che papa Francesco ha descritto il Lunedì dell’Angelo, alla recita del Regina Caeli dal palazzo apostolico, a Roma.

L’incontro delle donne con Gesù risorto nella mattina di Pasqua, e la successiva diffusione di quell’inattesa novità. Come quando ci capita di ricevere «una notizia meravigliosa, come ad esempio la nascita di un bambino», ha detto Bergoglio. Uno va e condivide subito la gioia di quell’evento. Non solo, uno si muove senza perdere tempo. Vuole far sapere quello che di straordinario gli è accaduto.

Questa è la Pasqua. Questo è l’annuncio grande che abbiamo tra le mani. Altroché gite fuori porta e vacanze in giro per il mondo. Ci stanno anche quelle, per carità. Ma è ciò che abbiamo incontrato che è in grado di dare sapore a quello che facciamo, fosse anche la gita fuori porta. Questa è la Pasqua, appunto.

Un fatto singolare entrato nella storia dell’uomo che noi a volte non siamo in grado di cogliere. Sì, perché se davvero lo sapessimo comprendere, non staremmo più fermi ad attendere. «Quando si incontra Gesù – ha aggiunto papa Francesco sempre lunedì scorso – nessun ostacolo può trattenerci dall’annunciarlo. Se invece teniamo per noi la sua gioia, forse è perché non lo abbiamo ancora incontrato veramente». Sta tutta qui la faccenda. Le chiese sono sempre meno frequentate?

Domandiamoci che testimonianza diamo noi che ci diciamo credenti?

Cosa traspare agli altri della nostra fede, del nostro incontro con Cristo risorto? Ci manca la gioia del Vangelo, quella cui anche il vescovo Douglas ha richiamato gli operatori di curia durante lo scambio degli auguri di Pasqua, la scorsa settimana. Lo stile dei risorti, l’ha definito monsignor Regattieri, «quella che ci viene dalla forza del Battesimo». Da lì parte la nostra rinascita e quella della Chiesa.

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