Valle Savio
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Solidarietà

Catena di solidarietà per tre ragazze rimaste orfane

Persi i genitori mentre andavano al concerto di Vasco Rossi. Raccolta fondi Ior e Irst 

Silvia e Ugo

Campagna di raccolta fondi organizzata da Ior e Irst in memoria di Silvia Ruscelli e Ugo Beltrammi, i due coniugi di Sarsina che hanno perso la vita in moto nella zona di Riva del Garda mentre si recavano a un concerto di Vasco Rossi. Lui era geometra al Comune di Mercato Saraceno e lei oncologa all'ospedale Bufalini di Cesena. Una tragedia che ha colpito la famiglia, in primis le figlie Giulia, Marta ed Irene.

L’iniziativa si è conclusa con un contributo a favore di Giulia, Marta e Irene di 267.000 euro: 210.550 raccolti dall’Istituto oncologico romagnolo, 5.000 donati dall’organizzazione non profit, mentre i restanti 51.450 sono stati raccolti direttamente dagli amici di Silvia e Ugo. «Si tratta di una cifra molto importante per un crowdfunding cui hanno preso parte 3.635 persone - spiega il presidente Ior Luca Panzavolta -. Insieme all’avvocato delle famiglie Beltrammi e Ruscelli, Eros Titi, e ai notai Marco Maltoni e Cristina Scozzoli, abbiamo disposto la creazione di tre trust intitolati a Giulia, Marta e Irene, in cui versare una cifra di 89.000 euro ciascuna: l’esatto ammontare della raccolta diviso in parti uguali. Le figlie di Ugo e Silvia ne avranno la gestione diretta a partire dal ventisettesimo anno d’età. Prima di quella data i beni saranno affidati a Beatrice Casacci e Alessandro Freschi, amici intimi di famiglia, che in qualità di trustee hanno accettato di amministrarli congiuntamente nell’esclusivo e precipuo interesse delle ragazze. Guardiano dei tre trust sarà l’avvocato Eros Titi».

«Silvia è stata per noi un’amica speciale per il suo modo di porsi nella sua normalità al servizio dei nostri malati e per come manifestava il suo entusiasmo e la sua gioia di vivere - spiega il primario del Gruppo di Patologia per cui lavorava la dottoressa Ruscelli, il professor Giovanni Luca Frassineti -. Amava il suo lavoro e le persone che si rivolgevano a lei. Se c’era bisogno lei c’era, e c’era per tutti. Quante volte arrivava all’inizio di una riunione trafelata, e le giustificazioni erano sempre più o meno le stesse: “Sai, è arrivato un paziente a mezzogiorno, aveva bisogno, l’ho fatto aspettare, mica potevo mandarlo via”, oppure “stamattina han chiamato due pazienti, li ho aggiunti alle visite odierne”. Era fatta così: allegra, solare, sempre disponibile, con mille interessi. Silvia non c’è più: Silvia ed Ugo ci saranno sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Aiutare le loro figlie a realizzare sogni e desideri rimarrà una responsabilità per la nostra comunità».

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