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Gruppo di famiglia

Amadori riconosce a Francesca "competenza e professionalità"

Ieri, 13 febbraio, la chiusura del contenzioso in essere per tutelare, in primis, l'azienda, i dipendenti e la collettività

Amadori riconosce a Francesca "competenza e professionalità"

Nella giornata di ieri lunedì 13 febbraio ha trovato consensuale e positiva conclusione il contenzioso in essere fra Francesca Amadori e l’azienda di famiglia. Lo hanno fatto sapere questa mattina ai media i legali di Francesca che hanno ricostruito le tappe delle vicenda.

La reciproca disponibilità ha reso possibile un accordo che consentisse, in primis, la tutela dell’azienda quale patrimonio della famiglia, dei dipendenti e della collettività intera.

L’azienda augura a Francesca Amadori di poter fruttuosamente intraprendere un percorso professionale diverso, fondato sui suoi 18 anni di presenza in azienda, nel corso dei quali, la stessa, ha dimostrato competenza e professionalità.

La vicenda inizia nel gennaio del 2022 quando Francesca Amadori, che copriva la carica di responsabile della comunicazione dell’omonimo gruppo, dopo oltre 18 anni di lavoro nell’azienda di famiglia, viene improvvisamente licenziata. Le motivazioni, dichiarate pubblicamente dall’allora amministratore delegato Francesco Berti e ampiamente diffuse alla stampa, sono per assenteismo prolungato dal lavoro. Francesca Amadori non ci sta e annuncia che farà causa. Sempre in questo mese anche Patrizia e Loretta Amadori (zie di Francesca Amadori), citano davanti al Tribunale delle imprese di Bologna i fratelli Denis e Flavio (padre di Francesca) che gestiscono il gruppo di Cesena, a causa di una proposta di riassetto societario che avrebbe concentrato il potere in mano agli uomini della famiglia.

Nel novembre 2022 l’amministratore delegato Francesco Berti che aveva, di fatto, licenziato Francesca Amadori lascia improvvisamente l’azienda, che prima nega la circostanza parlando di “speculazioni che non trovano riscontro”, ma dopo qualche settimana emetta un comunicato che sancisce l’uscita dell’ad dal gruppo.           

È di dicembre 2022 la prima udienza al Tribunale a Forlì che oppone Francesca Amadori al padre Flavio Amadori, presidente del gruppo, e allo zio, Denis, vicepresidente. 

All’udienza partecipa a sostegno di Francesca Amadori anche la consigliera di parità dell’Emilia Romagna Sonia Alvisi che ha evidenziato, analizzando il bilancio sociale pubblicato del Gruppo Amadori, forti disparità di genere all’interno del gruppo Amadori.

Francesca Amadori chiede 2,3 milioni di euro di risarcimento per i danni subiti, mentre l’azienda replica con una citazione civile nei suoi confronti per 1,5 milioni ritenendo di aver subito un danno d’immagine.

L’udienza della causa che si svolge in tribunale a Forlì davanti al giudice del lavoro Luca Mascini viene rinviata per verificare la possibilità di trovare un accordo fra le parti prima di arrivare alla sentenza.

Ieri, lunedì 13 febbraio, è stato raggiunto un accordo extragiudiziale condiviso da entrambe le parti che riconosce le competenze di Francesca Amadori che sceglie per il futuro di intraprendere nuove sfide professionali. 

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