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Coronavirus. Lettere dalla casa di riposo "Don Baronio". Il direttore: "Siamo in trincea contro un nemico invisibile"

Scrive un'ospite: "A volte con i ‘ lavoratori’ del Don Baronio scambiavo battute, si rideva. Da quando siamo in guerra contro il maledetto virus, i sorrisi e le battute si sono diradati. Anche noi, ospiti della casa di riposo per anziani, dal nostro rifugio combattiamo" 

Alla casa di riposo "Fondazione don Baronio" si fa un collegamento video par un saluto ai parenti

Caro direttore,
ti scrivo dal fronte.......dove da alcune settimane stiamo combattendo contro un nemico invisibile con il chiaro obiettivo di proteggere dal vile attacco i nostri ospiti.
Ieri mentre ero tutto preso nel lavoro tra preoccupazioni e tensioni si è presentata in ufficio un'ospite per consegnarmi questa lettera.
Non ti nascondo che è stata per me e per tutto il personale come una boccata di aria fresca in alta montagna. Sì, perchè siamo in trincea e spero che tutti tengano botta. 
Un abbraccio

Luca Brasini 

Caro direttore, carissimo Luca, la lettera che hai allegato è strepitosa nella sua semplicità, nella sua forza e nella sua drammaticità. La pubblico integrale perchè merita di essere letta da tanti, come spero.

Buon lavoro a te e a quanti come te sono sul fronte. Speriamo di vincere quanto prima questo nemico subdolo e invisibile.

Un abbraccio a tutti voi. 

Francesco Zanotti

Qui sotto la lettera dell'ospite della casa di riposo "Fondazione don Baronio", Giovanna Benini.

Cari angeli vi scrivo,

siamo in guerra, un nemico invisibile improvvisamente subdolamente ci ha attaccati e sta portando lutti in tutto il mondo. Anche noi, ospiti della casa di riposo per anziani ‘Fondazione Opera Don Baronio’, dal nostro rifugio combattiamo. Alcuni di noi non si rendono conto del grave pericolo che corriamo, altri come me sanno perfettamente che in guerra è in ballo la vita, sia la nostra che quella di chi è nelle case del mondo, anche di chi da diverso tempo non può più venire a trovarci poiché le nostre porte sono chiuse come giustamente è stato stabilito dal decreto governativo. Non è affatto facile tollerare la mancanza di libertà di uscire, di vedere i propri cari, di andare…

Dal televisore sbocciano bollettini di guerra, notizie funeste in continuazione, numeri, numeri, numeri di quelli già contaminati dal virus Covid 19, di quelli morti, di quelli si spera guariti.

E noi, qui dentro, protetti, al sicuro, serviti, coccolati. Non siamo mai soli nell’ambito di questa casa, arrivano al mattino molto presto, alla spicciolata, sono gli angeli del Don Baronio. Gli operatori socio-sanitari, con la loro divisa viola, estate inverno sempre uguale, io li vedo, giocano al Carnevale con quelle mascherine sul viso, un Carnevale che dura da troppo tempo.

Un ciao, un come stai? Magari un caffè, e via, sempre di corsa nei corridoi, nelle camere per le alzate. Anche le addette alle pulizie arrivano presto, ovunque diffondono profumo di pulito, di disinfettante, lavano a fondo i pavimenti, i bagni, e questo ogni giorno, nei corridoi, nelle camere, negli uffici.

Dalla cucina giungono rumori di stoviglie, si sente il vociare delle cuoche all’opera per noi ospiti anziani. Il menù intanto fa bella mostra dalla bacheca nella sala. La palestra è già in azione, le due fisioterapiste accolgono sempre, con grande gentilezza e professionalità, chi ha bisogno di cure…

Rumore di carrelli nei corridoi, non dolciumi e bibite, ma medicine, è l’ora degli angeli azzurri, gli infermieri del Don Baronio, altre mascherine, un sorriso negli occhi e ci regalano pillole, sciroppi, e vai con i clisteri.

A volte con i ‘ lavoratori’ del Don Baronio scambiavo battute, si rideva. Da quando siamo in guerra contro il maledetto virus, i sorrisi e le battute si sono diradati. Tutti, anche se sorridiamo, abbiamo dentro l’ansia del domani, la preoccupazione per noi e per gli altri e preghiamo Dio che questa pandemia finisca presto e non faccia altre vittime innocenti.

Immancabili presenze sono i dottori, sempre attenti al minimo sintomo e sempre disposti ad ascoltarci e a curarci. Nel mondo, ma particolarmente in Italia, dottori e infermieri, con grande abnegazione e mettendo a rischio anche la propria vita, si prendono cura delle persone, salvano vite, angeli in corsia, a volte improvvisate.

Fa effetto vedere tante mascherine in questo castello. Sembra di giocare a “indovina chi sono?” Invece…

A farci compagnia abbiamo tre animatrici che da dietro a quella mascherina una ne pensano e cento ne fanno. Danno, ogni giorno, un senso ai nostri giorni impegnandoci in attività ricreative varie, facendoci divertire e allargando la nostra conoscenza su tanti argomenti.

In lavanderia le grandi lavatrici funzionano tutto il giorno. Angeli in bianco spingono bottoni, caricano macchine, stirano, piegano panni fra i vapori e voilà, i nostri abiti riescono dalla lavanderia come se fossero nuovi.

Raffaello, il manutentore viaggia da un piano all’altro, infaticabile per aggiustare. Immancabili ogni giorno le presenze degli impiegati negli uffici della Direzione, porte aperte per accoglierci, per regalarci parole di conforto, sempre. Il direttore, silenzioso giunge al mattino recando la carta scritta con le ultime notizie per tenerci aggiornati sul come proseguire questa guerra tanto letale specialmente per noi anziani, già provati da disturbi pregressi. Apprezziamo il suo gesto e lo ringraziamo anche di ogni volta che ci ha concesso parte del suo tempo prezioso consigliandoci in varie occasioni.

Non so se ho dimenticato di nominare qualcuno, se sì mi scuso. Comunque il mio fine è ringraziare tutti per la disponibilità, per il sacrificio, per la pazienza, per l’amore che avete verso noi anziani, soprattutto se siamo malati, se qualcuno dà da fare più di altri.

Il mio grazie va in particolare alle Oss. Non faccio nomi perché sono molte. Il loro non è certo un lavoro facile, non è da tutti. Io probabilmente non mi sarei mai sentita di farlo. Vi apprezzo particolarmente perché oltretutto non date mai segni di stanchezza, il vostro è un lavoro faticoso, con le alzate e le messe a letto e non sono certo balocchi e profumi con le persone allettate. C’è da dire che in un momento come questo, nonostante la guerra in atto, state continuando ad alternarvi, giorno dopo giorno, notte dopo notte per assisterci, per renderci la vita vivibile come del resto anche tutti quelli che ho nominato prima. Vi considero tutti angeli e il vostro esserci è un vero atto d’amore. Mi soffermo davanti alla grande fotografia di Don Baronio. Sembra voglia uscirne per sussurrare piano a tutti gli angeli di questa casa: “Forza ragazzi, non abbassate la guardia, non temete, la vostra vittoria giungerà e sarà grande poiché il vostro amore trionferà qui e in tutto il mondo. I fratelli si abbracceranno tutti senza esclusione di sorta in nome di un Dio che è sempre presente in tutti e in tutto.”

E vai! E vai!... Vattene per sempre dalle nostre vite invisibile nemico coronato. Cari angeli vi giunga il mio grazie di cuore e un forte abbraccio.

A scampato pericolo tutti insieme contemporaneamente ce ne laveremo le mani con grande soddisfazione.

Giovanna Benini

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