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La notte inquieta di Cesare

Mercoledì 10 gennaio a San Vittore

La notte inquieta di Cesare

L’associazione Terre Centuriate Cesenati ripropone, per l’undicesima edizione, l’iniziativa de “La notte inquieta di Cesare”, che si svolge il 10 gennaio di ogni anno fin dalla prima edizione del 2013. Quest’anno l’evento si svolgerà a San Vittore di Cesena, in collaborazione con l’associazione culturale “Al radghi ad San Vitor”, con una camminata di circa 3,5 km complessivi, lungo le strade minori del paese, con partenza e arrivo dalla Pieve di San Vittore in via San Vittore 1645.

Al termine della camminata ci sarà una breve rievocazione in costume, del passo descritto da Svetonio, rappresentata dal gruppo delle Terre Centuriate Cesenati e la suggestiva partecipazione dei Legionari della Legio VI Ferrata in rigoroso abito militare romano. Al termine si terrà un ristoro. 

Le fonti citano che la notte del 10 gennaio del 49 a.C., Caio Giulio Cesare, proconsole della Gallia Cisalpina e generale vittorioso sulle tribù galliche e germaniche, fu protagonista dell’attraversamento del fiume Rubicone, linea di confine oltre alla quale non si poteva passare in armi senza dichiararsi nemico dello Stato romano. 

“Le Terre Centuriate Cesenati – afferma il presidente Michele Ceccaroni - ispirate dal racconto contenuto nell’opera “Vite dei Cesari” dello storico Gaio Svetonio Tranquillo, rievocano uno degli episodi più conosciuti dell’antica storia romana, nel quale anche il territorio della pianura tra Cesena e Cervia è presente sullo sfondo. Svetonio racconta che Cesare era accampato a Ravenna in attesa del rinnovo della carica in scadenza. Ricevuto il rifiuto da parte del Senato romano decise di attraversare il pomerium (la linea di confine segnata dal fiume Rubicone) sapendo di scatenare una nuova guerra civile poco più di 30 anni dopo quella dolorosa vissuta tra Mario e Silla. Nella Vita di Cesare, passo 31, Svetonio scrive: “Cesare partì in gran segreto, con un'esile scorta. Quando le fiaccole si spensero, smarrì la strada e vagò a lungo, finchè all'alba, trovata una guida attraverso sentieri strettissimi raggiunse le sue Coorti che erano in attesa sulle sponde del Rubicone”

“Cesare quindi si perse nel reticolo delle vie della nostra campagna centuriata, come ancora oggi capita ai turisti vacanzieri che rientrando in auto dalla costa per raggiungere casa, cercando di evitare le lunghe file delle strade principali si immettono nelle vie di campagna e si perdono tra gli incroci dei decumani e dei cardi che segnano la nostra viabilità antica” conclude Ceccaroni.

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