Poesia
Le Macchinine di Jacopo Rinaldini
In libreria le poesie del cesenate. La silloge è pubblicata da Il Ponte Vecchio
Il 4 febbraio farà la sua comparsa nelle librerie la silloge di Jacopo Rinaldini, 64 pagine corredate da illustrazioni, dal titolo Macchinine edita dalla casa editrice Il Ponte Vecchio con l'introduzione del professor Pier Guido Raggini.
Poesie che fanno del giocattolo, delle automobiline, il fulcro sul quale si ergono immagini quotidiane quasi materiche, dipinte su lastre di vetro, momenti feriali e metafore senza fine; il filo conduttore è quello del ricordo, di una infanzia in controluce, sfumata, di fughe nei luoghi iconici dello scrivente: Cesena, Comacchio, Ferrara e il paese della fanciullezza, ovverosia Santarcangelo di Romagna.
Fogli di viaggio, fogli di chi osserva a distanza una società che ha fatto del consumismo una forma di paganesimo, della violenza una risposta accettata, della sopraffazione la regola, della mancanza di diritti una condizione comune. Di chi convintamente sostiene che identificarsi con i bambini significa cercare rifugio da un perenne stato di guerra. È una dichiarazione d’amore nei confronti dell’immaginazione, poiché là è il regno della giustizia e della pace.
Jacopo Rinaldini nasce il 6 marzo 1991 a Cesena. Trascorre l’infanzia a Santarcangelo di Romagna, paese a lui molto caro, e si trasferisce a Cesena, con la madre, all’età di quindici anni. Qui, frequenta il Liceo Classico “Vincenzo Monti” e inizia a scrivere poesie, racconti e resoconti di viaggio pubblicati su alcune testate locali.
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