Cesena
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Patrimonio architettonico

Un protocollo d'intesa per la valorizzazione delle Mura Malatestiane

Firmato dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena 

Nella foto Enzo Lattuca e Roberto Graziani

Furono i Malatesta a dare al centro storico di Cesena la caratteristica forma “a scorpione”, racchiudendola in una cinta muraria della quale si conservano ampi tratti. Oggi proprio le mura malatestiane, segni viventi di una storia lunga e intensa e testimoni di importanti cambiamenti sociali, culturali e politici, sono poste al centro di un percorso che impegna l’Amministrazione comunale e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena in un’opera di recupero e di valorizzazione. A tal proposito, il Sindaco Enzo Lattuca e il Presidente della Fondazione Roberto Graziani hanno siglato il protocollo d'intesa per assicurare il coordinamento delle azioni e per individuare insieme le modalità necessarie per lo sviluppo della progettazione. Presente all’incontro anche la Soprintendente architetto Lisa Lambusier.

 Lo scopo del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena è di arrivare in tempi celeri all’elaborazione di uno studio di fattibilità per il recupero dell’intera cinta muraria cesenate, inclusi anche gli immobili di “Porta Fiume”, “Ex Lazzaretto”, “Rocca Nuova” e “Rocca Vecchia”. Chiaramente, questo studio – che verrà realizzato da un team di professionisti tecnici a cui la Fondazione affiderà l’incarico – costituirà il primo passo per una progettazione completa.

Il percorso di valorizzazione e recupero della cinta muraria cittadina prende avvio nel 1985 quando il Comune di Cesena, con variante generale al Prg, ha approvato le indicazioni per il recupero delle antiche mura malatestiane, che difendevano “la cittadella e i suoi 1660 fuochi (famiglie)”. A seguito di iniziative intraprese negli anni successivi, questi studi sono stati aggiornati diventando oggetto di una ulteriore revisione per opera di un professionista specificatamente individuato nel 2008. L’aggiornamento di questo studio e il suo completamento nelle parti mancanti (relative agli immobili di Porta Fiume, Ex Lazzaretto, Rocca Nuova e Rocca Vecchia) costituisce il primo passo per lo studio e la successiva progettazione di interventi di recupero e per la definizione di un’operatività urbanistica e architettonica. Il recupero dell’intera cinta muraria sarà da realizzare richiedendo la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini.

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