emergenza sanitaria e accoglienza notturna
Giorgio Pollastri della comunità papa Giovanni XXIII: "In questo momento accogliamo tutti"
Si fa presto a dire tutti a casa... Dopo l'accoglienza notturna, nessuno viene lasciato in strada
Si fa presto a dire tutti a casa. E chi una casa non ce l’ha che può fare? Chi si rivolge alle case di accoglienza per trascorrere la notte che può fare in questa nuova situazione determinata dal virus Covid 19? Questo vale anche per quanti vengono accolti nella casa di accoglienza notturna che si trova nei locali del vescovado. Con le dovute precauzioni, s'intende.
Giorgio Pollastri della comunità papa Giovanni XXIII, responsabile della comunità di Bagnile che si trova nella ex canonica in cui sono ospitati uomini stranieri, fa sapere che in questi giorni tutti sono accolti nelle rispettive abitazioni, come richiedono i decreti governativi emanati in questi giorni di emergenza sanitaria.
“Anche gli ospiti della casa che si trova in vescovado – dice Pollastri via telefono – al momento sono tutti in casa. Otto di loro, su dodici, sono a casa dal lavoro fino al 3 aprile. Tutti vengono accolti. Nessuno rimane in strada. Sabato scorso, con le dovute distanze, è venuto a farci visita il vescovo Douglas”.
Con la moglie, Giorgio da decenni gestisce una casa-famiglia a Savignano sul Rubicone. “Siamo in dieci in questo momento. Ieri ci siamo anche divertiti. E’ una situazione nuova di fronte alla quale siamo tutti messi in discussione. Rimanere per giorni sotto lo stesso tetto non è così semplice da gestire. Però ci proviamo. Speriamo bene per tutto”.
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