Il giorno del Signore
Domenica 2 luglio - 13ª domenica Tempo Ordinario - Anno A
I PICCOLI SONO I PIÙ FRAGILI E SONO IN OGNI COMUNITÀ
2Re 4,8-11.14-16; Salmo 88; Rm 6,3-4.8-11; Mt 10,37-42
In questa domenica continuano le istruzioni di Gesù di Nazaret per i suoi missionari e tutti le ascoltano a bocca aperta. Il versetto 36 terminava dicendo: «I nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa» (Mic 7,6).
Gesù completerà questa affermazione: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,49-50). Egli non si rivela unicamente come colui che divide, ma come il Dio “geloso” dell’Antico Testamento. Tuttavia non ci prende gusto a opporre affetti nobili e legittimi tra di loro, ma ci ricorda che facilmente potrebbero essere di ostacolo alla sequela. Seguire lui è certamente più importante di tanti lacci familiari; allora si arriva a un certo punto in cui uno deve prendere con fermezza una decisione. Chi non sa rompere certi legami non è degno di Cristo. Quando pensiamo secondo gli uomini, e non come Dio, siamo come Satana. Occorre “prendere la croce” con abbandono. «Aveva detto il Signore: ’Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me’». Seguire il Cristo vuol dire seguirlo per una strada accidentata, fatta di sofferenze violente e pubbliche; oltraggi, abbandoni e solitudine. Morire di morte violenta per Cristo alla fine significa recuperare la vita e trovarla in lui. Perdere la vita per lui - per la sua causa - è salvarla. Infatti dice: «Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà». Siamo di fronte a parole molto
chiare e andiamo verso la conclusione del discorso (vv.40-42). I discepoli di Cristo devono essere accolti con tutto rispetto: hanno ricevuto la stessa autorità del Maestro e hanno la sua stessa dignità, perciò devono essere ricevuti con il rispetto dovuto a un profeta e a un giusto, come a veri apostoli di Cristo. Ma poi il versetto 42 estende questa dignità a tutti i discepoli, specialmente ai più umili. Qui i “piccoli” sono i discepoli di Gesù, coloro che credono in lui. Guai a coloro che li scandalizzano e pongono un ostacolo nel loro cammino di fede o li distolgono dalla sequela.
In ogni comunità i piccoli sono numerosi. Essi sono i più fragili, i più deboli, coloro che sono inclini a cadere. In particolare, i piccoli sono i discepoli che si trovano nel bisogno e ai quali viene dato un bicchiere d’acqua fresca: un piccolo dono, fatto con il cuore, senza calcoli, senza sentirlo come un obbligo.
Che sgridata quella volta che… mi infilai in un bagno riservato al cardinale.
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