La scia di sangue e di terrore non si ferma, in una spirale di violenze e di vendette. Il mondo vive con il fiato sospeso, nella speranza che possa accadere anche ciò che al momento appare insperabile
L'editoriale della settimana
Con la guerra tutto è perduto. Non rimane che la pace, come ricorda sempre papa Francesco. Quella pace che deve andare di pari passo con la giustizia
Tutti, nessuno escluso. La Chiesa oggi, cioè ciascuno di noi, è chiamata ad accogliere, ad allargare le braccia
Nessuno emigra per il gusto di rischiare la vita, anziché rimanere a casa sua. Le disparità nel mondo si fanno sempre più ampie e le difficoltà, per interi popoli, si acuiscono
Un conto è parlare di immigrati e di immigrazione e di numeri, come sta facendo il governo da parecchie settimane. Tutt'altra faccenda è avere davanti persone che hanno lasciato tutto e adesso sono qui da noi, in Italia, che vedono come il loro Eldorado
Non è semplice trovare un barlume di speranza. La vasta solidarietà che in ogni occasione si avvia è un segnale positivo, così come la presenza di tanti che si prodigano per chi è in difficoltà
Invece di risparmiare tutti, tutti a rincorrere rialzi impazziti
Tutti a dare lezioni alla Chiesa. È un vezzo molto italico: quello di fare da maestri nel campo dove non si è impegnati
Lo zero termico a oltre 5300 metri di quota. Una notizia che non si vorrebbe ascoltare
Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi. Anzi, il clima è cambiato e noi siamo ancora qui che ne discutiamo se sia vero o meno