Villaggio globale

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Rubrica a cura di Ernesto Diaco

I mezzi di comunicazione “devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti, ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione”. È tutta qui la frase dell’istruzione vaticana “Cor Orans” sulla vita contemplativa femminile che ha fatto titolare alcuni giornali: “Sì ai social per le suore di clausura” o “Le monache diventano social” o addirittura un ironico “Suor Facebook”, con evidente sproporzione fra i contenuti del documento della Santa Sede e la sua riduzione giornalistica.

Complice la nota applicazione di messaggeria istantanea, un piccolo esperimento digitale si è rivelato una preziosa boccata di ossigeno per l’anima di molti. E da qualche giorno anche un curioso e avvincente libretto. Il protagonista è Stefano Proietti, giornalista con trascorsi in seminario e nelle case salesiane.

Si celebra fra pochi giorni, domenica 13 maggio, la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, da 52 anni appuntamento annuale per riflettere – nella festa dell’Ascensione – sulla missione della Chiesa di evangelizzare attraverso i media.

Dal 19 al 24 marzo trecento giovani provenienti dai cinque continenti si sono riuniti a Roma, su desiderio di papa Francesco, per fare sentire la loro voce in vista del prossimo Sinodo dei vescovi, in programma in ottobre proprio sul rapporto tra i giovani, la fede e le scelte vocazionali.

“Chiesa di carta. Settimanali diocesani e conversione digitale” è il titolo di un interessante volume di Marco Piras pubblicato all’inizio di quest’anno dalle edizioni PassionEducativa.

“Una app che rivoluziona la preghiera”. Si presenta così “Click to pray”, l’applicazione prodotta dalla Rete mondiale di preghiera del Papa (l’Apostolato della Preghiera) che promette di rendere la preghiera “facile, flessibile e creativa”.

L’annuncio fatto qualche settimana fa da Facebook che da ora in poi, sulle nostre bacheche digitali, compariranno i contributi pubblicati dai nostri amici e familiari più che le pagine di informazione, ha fatto ulteriormente sollevare il velo sul modo di operare dei colossi che controllano il web.

Questa volta l’iniziativa non è di qualche prete particolarmente versato nelle discipline tecnologiche, ma viene direttamente dal Vaticano. Da qualche settimana, infatti, la Congregazione per il Clero, in collaborazione con la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha creato un’App interamente dedicata alle omelie.

Anche il Papa contro le fake news. È questo il titolo comparso su diversi giornali nei giorni scorsi, quando la sala stampa vaticana ha reso noto il messaggio di Francesco in vista della 52esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in calendario per il 13 maggio 2018.

Alla fine del 2017 Facebook ha annunciato di aver creato un social network adatto ai bambini. Rivolto ai minori di 13 anni, ai quali era finora precluso l’accesso, il nuovo Messenger Kids promette numerose garanzie ai genitori.