Mescolare la noia all’insoddisfazione e inserire, un poco alla volta, la domanda che lievita dentro. Unire il coraggio di mettersi in discussione e dividersi in due ciotole: in una sistemare la mente e le sue convinzioni, nell’altra posare il cuore.
Se i due impasti si fanno la guerra, aggiungere una passeggiata al mare. Foderare bene le orecchie per estraniarsi da quel che succede all’esterno e, raggiunto il silenzio, guardarsi dentro.
Osservare il bianco e il nero dell’animo iniziando a creare, uno strato alla volta, la consapevolezza. Poi un mestolo di cuore, uno di mente e così via, fino a che l’accettazione non avrà messo ordine al composto. Dunque ripetere la domanda “Chi sono io?” e infornare, a 360°, la propria personalità.