"Non abbiamo scelto di fare la guerra. Difendiamo, ma dobbiamo essere pronti anche a riconciliarci nella consapevolezza che il perdono presuppone un percorso lungo che va fatto”, ha aggiunto il presule
Dal Mondo
Rinasce il seminario di Vorzel, dell'arcidiocesi di Kyiv-Zhytomyr, semidistrutto e saccheggiato dall’esercito russo subito dopo l’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio
Questa frase, divenuta popolarissima nei primi mesi della pandemia, è valida anche oggi, mentre si consuma nel cuore dell’Europa l’aggressione russa al popolo ucraino?
Il racconto del direttore di Caritas-Spes di ritorno da una delle stazioni della metropolitana di Kharkiv. Una rete sotterranea di vagoni e tunnel dove si dorme, si cucina, si studia, e dove i bimbi - nonostante le bombe - continuano a nascere
“Papa Francesco ha fatto tutto il possibile per salvare la gente a Mariupol, anche di più di quello che poteva umanamente fare. Noi lo sappiamo e sentiamo che lui sta facendo tutto il possibile e gli siamo grati”, dice il presule
Nelle pieghe del conflitto scoppiato il 24 febbraio con l'invasione russa, l'arcivescovo di Leopoli, monsignor Mokrzycki, intravede il rischio di divisione tra gli ortodossi ucraini, quelli fedeli a Mosca e quelli fedeli a Kiev. L'impegno dei cattolici locali per tenere insieme il popolo e per aiutare i profughi, oltre 500mila in tutta la regione
Lo riferisce il direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre - Italia
Il pontefice vuole incontrare Putin a Mosca. Monsignor Pezzi, arcivescovo di Mosca, originario di Russi di Ravenna, commenta il desiderio confidato da papa Francesco di andare a Mosca a incontrare il presidente Putin: “In tutti questi anni si è sempre detto che non c’erano le condizioni. Ma la situazione che si è venuta a creare in Ucraina scompagina le carte in tavola”
L’ufficio per l’ecologia della Chiesa greco-cattolica ucraina fa sapere sul suo sito che in 47 giorni di guerra l’Ong “EKodia” ha già registrato 139 reati degli occupanti contro l’ambiente. Numerosi altri crimini non sono ancora stati classificati a causa delle ostilità ancora in corso
"Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi della situazione sul terreno in Ucraina e l’assistenza al Paese", hanno fatto sapere da palazzo Chigi nel dare la notizia
"La pace è frutto di un’ostinata fiducia verso l’umanità e di senso di responsabilità nei suoi confronti”, ha aggiunto il Capo dello Stato
“Le esplosioni dei giorni scorsi – prosegue il sacerdote di origine polacca, dehoniano – hanno messo paura. Anzi, panico"
Si sono visti missili oggi nel cielo di Odessa e per la prima volta, dall’inizio del conflitto, sono stati attaccati obiettivi civili. Ci sono morti ma il numero delle vittime è ancora tutto da definire
Il vescovo ha percorso le strade della città completamente ricoperte dalle macerie dei palazzi colpiti dalle bombe e si è fermato in preghiera. “I nostri sacerdoti e monaci – ha detto – sono rimasti qui e hanno reso possibile stabilire qui un centro logistico per la fornitura di vari aiuti umanitari"
“Sin dall’inizio della guerra – racconta il vescovo – distribuiamo aiuti umanitari, anche durante la Settimana Santa. Abbiamo distribuito martedì e pianifichiamo di farlo anche giovedì e sabato"
La domanda-accusa di padre Pavlo: "Siete ingenui, volete negoziare. Ditemi, come si può negoziare con gente che ha violentato e ucciso i tuoi figli, distrutto la tua casa, preso tutto quello che avevi? Come si può parlare con loro in modo pacifico?”
"in questi giorni preghiamo, piangiamo e lottiamo per la nostra gloriosa Mariupol", dice il presule
Il direttore di Caritas-Spes Ucraina, don Vyacheslav Grynevych, dopo la missione ieri nei villaggi di Slobodka e Lukashivka, vicino a Chernihiv: "Ogni guerra mantenga un volto di umanità"
L’attacco per fortuna non ha causato vittime né tra i dipendenti delle ferrovie né tra i passeggeri
Il presule ha menzionato, tra le situazioni di morte, “le tremende condizioni in cui si trovano molte parti del mondo oggi: in Terra Santa, in Ucraina, nello Yemen, in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia”
L'osservatore non intravede soluzioni al conflitto
La guerra, quella vera, è entrata nel nostro quotidiano. Sembra un film, persino surreale. Invece è la realtà, quella con la quale siamo chiamati a confrontarci oggi
"Ecco, con il nunzio stiamo tornando adesso a Kiev, da questi posti difficili per ogni persona del mondo, dove abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome. E mancano le lacrime, mancano le parole", ha detto il porporato
La guerra non è solo in Ucraina, purtroppo. Secondo i dati più recenti sui conflitti dimenticati di Caritas italiana nel 2021 erano 22 quelli ad alta intensità. Con l'Ucraina si è arrivati a 23. Se invece si tengono in considerazione anche le crisi croniche e le escalation violente si arrivava a 359 conflitti nel 2020. Una scheda per ricordarne almeno alcuni
“I bambini piccoli che vivono in zone di conflitto hanno una probabilità 20 volte maggiore di morire per malattie diarroiche legate all’acqua non sicura che per violenza diretta, come risultato della guerra”, ha precisato il rappresentante dell’Unicef in Ucraina, Murat Sahin
Gholam Najafi è un giovane scrittore afghano, fuggito nel 2000 dal suo Paese a soli 10 anni, dopo l'uccisione del papà da parte dei talebani. Gholam è arrivato in Italia nel 2006, vive a Venezia dove si è costruito una nuova vita grazie allo studio e al suo amore per la letteratura. Al Sir ha ripercorso la sua storia di sofferenza, di sogni e di ricordi 'fissati' nei suoi libri
Lettera del cardinale Hollerich e del reverendo Krieger ai presidenti Putin e Zelensky: “Tra pochi giorni i cristiani di tutto il mondo ricorderanno la passione e la morte di Gesù Cristo e celebreranno la sua risurrezione. Queste celebrazioni pasquali sono al centro della fede cristiana e sono il culmine dell'anno liturgico”
La città è sotto bombardamento. In quel luogo le persone avevano trovato rifugio
"La vita e l'amore - ha aggiunto il presule - nonostante tutto avranno l'ultima parola"
Le dichiarazioni del Patriarca di Mosca Kirill a sostegno del conflitto militare in corso in Ucraina e a favore del presidente russo Putin stanno provocando nel mondo ecumenico un vero e proprio scossone tanto da spingere molti a chiedere al Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) di "espellere" il Patriarcato di Mosca. Il Sir ha girato la domanda direttamente al segretario generale ad interim, il reverendo Ioan Sauca