Psicologia della vita quotidiana

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La rubrica, tenuta da Mirella Montemurro (psicoterapeuta/psicoanalista Spi), si propone di osservare il mondo attraverso una “lente” psicoanalitica.

Ogni ultima settimana del mese, la rubrica parla di temi della vita quotidiana: relazioni, educazione dei figli, fatti di cronaca locale e nazionale, funzionamento psichico, disagi psicologici e loro cura.

Mai come in questo particolare periodo stiamo constatando come la cura empatica, la dedizione verso l’Altro siano il motore che dà motivazione e forza al lavoro senza sosta di medici, infermieri e di tutte quelle figure professionali che lottano contro il Covid

L’emergenza sanitaria sta cambiando la nostra vita quotidiana, le abitudini igieniche, l’attività lavorativa, gli spostamenti e i contatti interpersonali. Ci richiede di isolarci in casa per evitare la possibilità di propagazione virale. L’altro è diventato un possibile aggressore, allo stesso modo noi stessi veniamo vissuti come potenziali aggressori

Il suicidio di un ragazzo è una disfatta incontrovertibile. È un fallimento di una intera comunità. La comunità cesenate ha risposto con grande partecipazione e coinvolgimento emotivo volto a “riparare”, a “ricostruire” ciò che questa azione ha frantumato

Nella vita quotidiana si parla spesso in modo intercambiabile di bisogno e desiderio. Ma quale è la differenza?

Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione esistenziale, in cui si aspetta un accadimento che ci si immagina essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e in cui di solito chi l'attende non fa nulla affinché questo si realizzi. In questo periodo è naturale interrogarsi sull’anno che sta per terminare.

È dei giorni scorsi un articolo denuncia uscito su La Stampa in cui, il biologo Enrico Bucci e lo storico della scienza Gilberto Corbellini, attaccano la psicoanalisi, da loro considerata una pseudoscienza al pari di omeopatia e agopuntura. In risposta, viene pubblicato su L’Espresso un articolo della presidente della Società psicoanalitica italiana (Spi), dottoressa Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile.

Quando il dolore esce dall’argine della pensabilità, si perdono le coordinate e si apre una voragine interna spaventosa. Ci si ritrova senza direzione, in un inabissamento che toglie la parola.

Si contano oltre un milione di Hikikomori in Giappone, ma il fenomeno si sta rapidamente diffondendo anche in Italia colpendo principalmente giovani tra i 14 e i 30 anni di sesso maschile, con una percentuale di ragazze che sfiora il 30 per cento. 

Nei film il mezzo espressivo prevalente è il registro iconico, lo stesso dei sogni. Nelle immagini che il regista ci propone possiamo trovare l'esatta rappresentazione affettiva di qualcosa di nostro. Le storie raccontate nei film ci permettono ogni volta di superare un limite.

Alcuni psicoanalisti si chiedono se nella scelta del partner esista effettivamente la possibilità di amare l'altro per le sue reali qualità, o se prevalga invece una scelta di amore di tipo più prettamente narcisistico.