Dalla Chiesa

"Autorità" come servizio, riforma della Chiesa come missione. Nel suo quinto Concistoro, il Papa ha chiesto ai 14 nuovi cardinali di "servire Cristo nel popolo fedele di Dio" tramite la capacità di "accompagnare e accogliere tutti e ciascuno", senza trasformarsi in "ottimi respingenti". No agli "intrighi asfissianti di palazzo", sì al primato della povertà, come quello testimoniato da San Giovanni XXIII. "Nessuno di noi deve sentirsi superiore ad alcuno. Nessuno di noi deve guardare gli altri dall'alto in basso"

Il 28 giugno si terrà il quinto Concistoro indetto da Francesco in cinque anni di pontificato. Ecco il "volto" delle nuove porpore, che faranno salire a 227 cardinali, di cui 125 elettori e 102 non elettori, il Collegio cardinalizio. 53 provengono dell’Europa, 17 dall’America del Nord, 5 dall’America Centrale, 13 dall’America del Sud, 16 dall’ Africa, 17 dall’Asia e 4 dall’Oceania.

“Da ricco che era...”: l'eloquente espressione di Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi ci parla ancora di un "segreto" nel cuore della vita cristiana, e lo fa con l'energia della prima ora: è Cristo che “si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi”. 

Ricevendo oggi, nella Sala Clementina, il Forum delle associazioni familiari, il Papa ha lasciato da parte il testo scritto per parlare "con il cuore" a 360°, per quasi mezz'ora: "Non stancatevi di sostenere la crescita della natalità in Italia, sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica sull'importanza di dar vita a politiche e strutture più aperte al dono dei figli"

Dare corpo a un "sistema italiano" di "fidei donum" e ridurre il numero delle diocesi. Sono due delle proposte di Papa Francesco alla Chiesa italiana, riunita in questi giorni in Vaticano per l'assemblea generale. Crisi delle vocazioni, povertà evangelica e trasparenza, riduzione delle diocesi, le tre "preoccupazioni" attorno a cui si è articolato il suo discorso a braccio, prima dell'incontro "a porte chiuse" con i vescovi

“Ogni attività – il lavoro e il riposo, la vita familiare e sociale, l’esercizio delle responsabilità politiche, culturali ed economiche – ogni attività, sia piccola sia grande, se vissuta in unione con Gesù e con atteggiamento di amore e di servizio, è occasione per vivere in pienezza il battesimo e la santità evangelica”. Ne è convinto il Papa, che ne ha parlato durante il Regina Coeli di ieri.