Dalla Chiesa

Chiediti non di chi è la colpa, ma cosa puoi fare di tutto quello che stai vivendo, e come puoi usarlo per raggiungere al meglio la tua vera fisionomia di figlio di Dio

Nella banalità estrema di quel viottolo di cemento tra palazzi e gente stropicciata, c’erano eroi: gente che stava esponendo se stessa a un rischio, pur di permettere a me e agli altri di comprare roba da mangiare. Gente che si mette in pericolo per degli estranei, per compiere il proprio dovere. Scusa, se non è eroismo questo, cosa lo è?

Ma tu vuoi davvero solo sopravvivere? E poi? C’è data una possibilità in più: amare ulteriormente. Amare la volontà di Dio per come essa ad oggi si palesa, vivere una sincera obbedienza filiale abitando il presente per come esso ci viene dalle mani di Dio

Nello sguardo di don Vincenzo abbiamo davvero conosciuto lo sguardo della misericordia del Padre, uno sguardo che non condanna ma sa solo aprirsi a un amore infinito. È quello sguardo sacerdotale che, come quello di Cristo, condanna il male, senza rinunciare mai ad amare i peccatori

Da sabato sera mando in streaming la Messa sulla pagina Facebook della parrocchia, e ogni giorno cresce il numero di persone che seguono quotidianamente la liturgia, ascoltano la Parola, e nel deserto di giornate recluse e svuotate di tutto il transitorio, si prendono un tempo per stare con Dio

“Ogni persona è chiamata a riscoprire cosa conta veramente, di cosa ha veramente bisogno, cosa fa vivere bene e, nello stesso tempo, cosa sia secondario, e di cosa si possa tranquillamente fare a meno”. Un invito che sembra fatto su misura, in tempi di Coronavirus. A rivolgerlo è il Papa, nella prima udienza generale in sette anni di pontificato che non si è svolta nè in piazza San Pietro, né in Aula Paolo VI